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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Val Sarentino: Braunwirt Ristorante, l'etape gourmande in Alto Adige

Continua la nostra serie di etape gourmande o meglio dire soste golose in Alto Adige. Una delle valli meno note dal turismo di massa è la Val Sarentino , ma non è meno bella e affascinante della altre. Negli ultimi anni si è fatta notare ai gourmand come luogo di particolare piacevolezza, uno dei ristoranti più interessanti è il Ristorante Braunwirt , che si trova proprio al centro del paese di Sarentino nella piazza della Chiesa, ed è secondo me uno dei migliori ristoranti dell'Alto Adige. Ogni visita perchè i locali li visito più volte all'anno è stata un autentica sorpresa, oggi la differenza da un buon e un cattivo ristorante, non sta nel prezzo ma nel rapporto di quest'ultimo con la qualità , la selezione degli ingredienti e dei vini d'abbinamento ai piatti, nella professionalità della cucina , il sapere solleticare il piacere delle papille con il giusto equilibrio dei sapori, un mix che richiede una buona tecnica e una grande passione. 

Gli itinerari della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia

Un iniziativa molto interessante ha coinvolto la scuola professionale di Turismo l’ISIS ‘B. Stringher’ di Udine nell'ambito del progetto turistico degli itinerari della Grande Guerra.   Gli studenti dell'ultimo anno partendo dal progetto hanno costruito degli itinerari del Friuli dedicati alla città di Udine e alla regione che è stata al centro della Prima Guerra Mondiale, ricordata come ultima guerra non tecnologica dell'uomo contro uomo. Questo progetto mi piace perchè permette di coltivare la Memoria Storica di un luogo e permette di valorizzare il patrimonio storico presente sul territorio che altrimenti rischia di scomparire e affidarlo a dei giovani ragazzi è un modo per renderli partecipi della storia del proprio paese, un modo non convenzionale per conoscere la storia ma più diretto, permette inoltre ai ragazzi di conoscere meglio il loro territorio e di avvicinarli alla montagna. Sul portale  Itinerari di Guerra ci sono diversi itinerari che si

Assisi - Ascoli Piceno, il Cammino Francescano della Marca

Una volta quando non c'erano le automobili, l'Italia era costellata di sentieri che collegano le diversi località, i più ricchi li percorrevano a cavallo mentre i più poveri li percorrevano con il cavallo di San Francesco . I sentieri avevano principalmente due tipi di viaggiatori i pastori per la transumanza degli animali e i pellegrini , non di rado i sentieri collegano conventi e pieve.  Il Cammino Francescano della Marca tra le regioni dell'Umbria e delle Marche, è un percorso di 175 km  che storicamente faceva parte di una via che collegava il mare Tirreno con il mare Adriatico, ricavato in parte dai tratturri delle transumanze appenniniche e parte della via Lauretana che collegava Loreto con Roma. Di facile percorrenza con una pendenza che varia dai 149 m a 857m, attraversa ben 15 comuni : Assisi, Spello, Foligno, Serravalle di Chienti, Muccia, Pievebovigliana, Caldarola, Cessapalombo, San Ginesio, Sarnano, Amandola, Comunanza, Palmiano, Venarotta,

Ortisei, Val Gardena i costumi tradizionali il 15 Agosto

Costumi tradizionali nell'epoca della globalizzazione dell'abito sembra una contraddizione, c'è chi vuole cercare di conservare gli abiti della tradizione a dispetto della modernità, non è solo una visione nostalgica o un modo per attirare i turisti, i vestiti tradizionali conservano un arte che rimane unica, diversa da paese a paese, non solo i colori e le stoffe ma anche un artigianalità, un sapere che si trasforma in una ricchezza per una comunità. I costumi gardenesi sono considerati tra i più ricchi e interessanti dell'arco alpino , per la varietà e la raffinatezza dei dettagli, ogni famiglia, ogni piccola comunità ha elaborato una propria identità nell'abito, c'è la storia della famiglia e della comunità in ogni singolo dettaglio, ogni merletto, ogni colore, ogni stoffa, ogni fascia colorata. Un arte appresa dalle diverse conoscenze del girovagare nel mondo dei gardenesi che hanno portato all'elaborazione e all'adattabilità dei di

Ortisei, raduno delle Vespe in Val Gardena

Non so quanto tempo era che non vedevo una Vespa , mi ricordano la mia infanzia, le aspirazioni e i sogni di un' Italia in bianco e nero. Sono passato per caso a Ortisei in Val Gardena , domenica 11 Agosto e sono stato sorpreso da un raduno delle vespe organizzato dall'associazione locale Val Gardena Vespa Club.  Devo dire che rivedere quello che nel bene e nel male è stato il primo mezzo di locomozione del dopoguerra mi ha molto divertito, la vespa è stato il mezzo di trasporto che ha cambiato il modo di spostarsi degli italiani, oggi lo possiamo guardare con occhi romantici, un po' vintage ma ha segnato un epoca, mi ha molto colpito la passione di tanti amatori nel conservare modelli che possiamo ora considerare storici. La vespa non è stata solo un fatto di costume ma anche un impulso economico, segno di una grande creatività che c'era in Italia in quel periodo e che forse bisognerebbe trovare di nuovo, non si può vivere di passato ma da questo im

Gasthof Ansitz Fonteklaus, etape gourmande e ospitalità nelle locande storiche dell'Alto Adige

Circondato dai boschi e dal silenzio della Valle d'Isarco tra le località di Lajon e Gudon , c'è la Gasthof Ansitz Fonteklaus . Luogo dell'ospitalità storico tenuta di una nobile famiglia, poi padiglione di caccia della Famiglia Jenner oggi è un luogo dell'ospitalità un oasi di silenzio, natura e benessere con una locanda storica e una piscina naturale. Quello che più sorprende è il silenzio e la vista della valle d'Isarco , ma è tutto lontano e distante dai rumori della strada come dallo stress della vita quotidiana. La Gasthof Ansitz Fonteklaus si può raggiungere a piedi da Lajon e Chiusa, arrivarci in automobile dall'autostrada è molto semplice e una piacevole avventura dall'autostrada del Brennero uscita Chiusa Val Gardena , la strada è tra uscita dell'autostrada, la seconda a sinistra in coincidenza sulla destra dello svincolo di Chiusa, si sale per circa tre km tra masi agricoli e bosco. I tavoli al

Il Museo Nazionale Archeologico di Cerveteri si trasforma in museo vivo

Nuove tecnologie entrano nei musei per coinvolgere e rendere più interessante la visita, a Cerveteri si può toccare la teca del reperto scelto così appare Piero Angela a illustrarne la storia in 6 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, giapponese. Il Museo Nazionale è ospitato nel duecentesco Castello Rispoli della città, la collezione, ordinata cronologicamente in due grandi sale su due piani dell’edificio, è composta prevalentemente da corredi e materiale funerario del primo millennio a.C.  I pezzi esposti provengono da più necropoli come quella di Sorbo , ( composta da incinerari e vasellame in ceramica, elmi e ciotole, fibule e fusaiole, materiale bronzeo e corazze) dalla necropoli di Monte Abaton e ( primi buccheri ceretani a pareti sottili del VII sec.)  reperti dal santuario di Hera a Manganello (VI-IV secolo), con materiale architettonico, corredi del IV-I secol,  sarcofagi in pietra con coperchio figurato e una serie di cippi funerari maschili (forma