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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Firenze: il giardino dei semplici, orti botanici in città

La primavera è il periodo migliore per andare a visitare giardini ed orti botanici, nella maggior parte delle città con centri universitari come Milano, Padova, Napoli, Palermo, Cagliari, sono presenti orti botanici, rimanendo nella propria città si possono visitare dei luoghi nascosti ma ricchi di storia e cultura e nello stesso tempo dei luoghi di piacevolezza. Gli orti botanici sono un'evoluzione degli Horti Sanitatis che si diffusero nei Monasteri o all'interno delle Scuole di medicina delle Università per lo studio e la coltivazione delle piante medicinali. Nel Rinascimento si evolvono le conoscenze e vengono istituiti gli Orti botanici primo fu Orto Botanico di Pisa (1544) e poi Padova e Firenze (1545), sul loro esempio ne vennero aperti nei secoli successivi in tutta Europa. A Firenze è possibile visitare, norme Covid permettendo, il Giardino dei semplici , l'Orto Botanico di Firenze, voluto dalla Famiglia Medici nel 1545 rimane nella sua collocazione originaria,

Valle di Astino, Bergamo: vince il Premio Nazionale del Paesaggio 2021

La Fondazione della Misericordia Maggiore con il progetto sulla Valle di Astino ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio 2021. Si tratta di un progetto molto interessante all'interno del comune di Bergamo che ha riguardato il Monastero del Santo Sepolcro e la Valle di Astino nella sua completezza, recuperando un contesto rurale e paesaggistico all'interno del Comune di Bergamo. Una volta i Monasteri erano il fulcro dell'attività economica agricola del territorio e di conseguenza anche paesaggistica, l'organizzazione e la coltivazione dei campi segnavano il territorio, nella maggior parte dei casi  creando una fonte economica ma anche valorizzando l'aspetto paesaggistico. Con la valutazione non positiva del settore agricolo nella società moderna e l'abbandono delle vocazioni religiose che garantivano la continuazione dell'attività del Monastero, l'intera area rischiava d'essere persa o dimenticata Invece la Fondazione ha saputo coinvolgere enti pub

Villa Lante a Bagnaia, Viterbo

  Il settore del turismo è fermo, cosi molti luoghi in particolare musei e case storiche ne approfittano per fare restaurare alcune aree e adeguarsi alle nuove norme del distanziamento in previsione di una possibile prossima apertura questa primavera. Andiamo oggi a conoscere Villa Lante a Bagnaia , frazione della città di  Viterbo , si tratta di una villa con uno dei giardini italiani storici  più noti del secolo XVI°.  Costruita su commissione del Cardinale Gianfrancesco Gambara il suo nome è dovuto al proprietario che l'acquisto nel secolo dopo, Ippolito Lante Montefeltro della Rovere , duca di Bomarzo. In quel periodo i giardini erano il segno del potere, un giardino doveva rappresentare la ricchezza e il prestigio del proprietario o della sua famiglia, il giardino rispecchia la cultura '500, dove si celebra la supremazia dell'Uomo sulla Natura, con disegni geometrici, giochi d'acqua e siepe sempreverdi. A disegnarlo furono chiamati i migliori professionisti italia

La casa del tè di Pengzhen, Chengdu (Sichuan)

I nostri viaggi virtuali intorno al mondo da turismo lento, questa volta andiamo in Cina per scoprire un luogo che ha più di 300 anni ed è sopravvissuto a 4 incendi e alla voglia di modernità con i bulldozer che distingue la nuova Cina.  Le Case del tè erano una volta il luogo principale di aggregazione sociale, paragonabile ai nostri bar o alle nostre locande che dopo millenni stanno scomparendo, la nuova modernità elude la vecchia cultura sociale e popolare e dopo il Covid sarà ancora più difficile vederne di aperte. Un vecchio proverbio cinese diceva " Nel Sichuan vedrete più case da tè che giornate di sole'" oggi purtroppo ci sono più giornate di sole che casa da tè, è venuto a mancare il tessuto sociale, lo stile di vita, le tradizione, la cultura, l'unità di vicinato, quelle relazioni che caratterizzano da sempre gli uomini e il loro bisogno di vivere e di confrontarsi. Eppure proprio per questo negli ultimi anni la piccola città di Pengzhen a 30 km da Chengdu