I nostri viaggi virtuali intorno al mondo da turismo lento, questa volta andiamo in Cina per scoprire un luogo che ha più di 300 anni ed è sopravvissuto a 4 incendi e alla voglia di modernità con i bulldozer che distingue la nuova Cina.
Le Case del tè erano una volta il luogo principale di aggregazione sociale, paragonabile ai nostri bar o alle nostre locande che dopo millenni stanno scomparendo, la nuova modernità elude la vecchia cultura sociale e popolare e dopo il Covid sarà ancora più difficile vederne di aperte.
Un vecchio proverbio cinese diceva " Nel Sichuan vedrete più case da tè che giornate di sole'" oggi purtroppo ci sono più giornate di sole che casa da tè, è venuto a mancare il tessuto sociale, lo stile di vita, le tradizione, la cultura, l'unità di vicinato, quelle relazioni che caratterizzano da sempre gli uomini e il loro bisogno di vivere e di confrontarsi.
Eppure proprio per questo negli ultimi anni la piccola città di Pengzhen a 30 km da Chengdu, con la sua Casa del tè di 300 anni è diventata una meta in cui i giovani cinesi vengono ad scoprire la propria cultura popolare.
Oramai sono nelle piccola località e difficili da raggiungere troviamo la Casa del Tè, un punto d'incontro contraddistinti dal fatto di essere strutture aperte, la casa del tè è la casa di tutti, senza scritte apparenti con sedie di bambù, tavoli quadrati, vecchie teiere, luoghi dove si conserva l'arte della preparazione e del servizio del tè.
Entrare in una casa del tè si ha la sensazione d'entrare in un altro mondo in un altra epoca.
Da provare il tè nella Casa del tè di Pengzhen che serve una miscela di foglie di tè e fiori coltivati ai piedi dell'Himalaya, sotto l'altopiano tibetano, vicino alla città di Ya'an, una volta ogni casa del tè aveva una sua miscela.
Sempre a Pengzhen, sopravvivono alcuni vecchi mestieri come l'artigiano Zhihu Fu, che realizza spaghetti a mano "noodle" una vecchia tradizione di famiglia, la venditrice di radici ed erbe spontanee, le produttrici di Mapo tofu, un tofu con una salsa piccante a base di fagioli fermentati, i produttori di Pidan uova fermentate.
In questo piccolo angolo della Cina, non c'è nulla della Cina che noi conosciamo oggi, non ci sono monumenti della storia degli imperatori in questa piccola città c'è la storia di gente comune e semplice che cerca di rimanere vive le vecchie tradizioni popolari.
Un modo di riflettere anche sull'attuale nostro stile di vita che ci impone a causa del Covid isolamento e distanziamento.
Davvero un mondo speciale che non conoscevo e che è veramente magico e davvero diverso da quello che si conosce della Cina-
RispondiEliminaSempre molto interessanti i tuoi virtual tour, Carmine. E questo, che hai dedicato al fascino di una tradizione importante ci riporta ad ambienti di suggestiva atmosfera. Grazie per questo affascinante viaggio.
RispondiEliminaUn caro saluto,
MG
Mi piacciono le antiche tradizioni e mi piace quando si cerca di mantenere vivo il passato, la memoria di un popolo. Importante , quindi , che ci siano ancora le case da tè di una volta, in contrasto con la Cina moderna. Saluti.
RispondiEliminaGrazie per questo tour virtuale!Buon pomeriggio.
RispondiEliminaGrazie per questo tour virtuale! Buona settimana
RispondiEliminaSono interessanti questi filmati.
RispondiEliminaGuardandoli sembra di fare un viaggio a ritroso nel tempo. Un posto come questo sarebbe discutibile in periodo normale, ora con la pandemia sarebbe infrequentabile. Grazie per averlo proposto.
Buona giornata.
enrico
Bello bello!!!!
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