Algeri è la capitale di uno dei paesi più grandi dell'Africa, ha le spiagge tra le più belle di questa parte del Mar Mediterraneo tuttavia è una destinazione sconosciuta ai viaggiatori del nuovo millennio.
Una volta era la meta preferita dei turisti inglesi, i sudditi della Regina Vittoria di un certo livello sociale andavano a svernare da Londra ad Algeri.
Gli ultimi decenni sono stati poco fortunati con questa città e con questo paese, si associa l'Algeria alla fine violenta del colonialismo francese, la guerra civile degli anni ’90 che è costata duecentomila vittime, gli attacchi terroristici e il fondamentalismo islamico hanno creato un clima di diffidenza e di paura.
Con la sua eredità fenicia, romana, bizantina, ottomana, piratesca e coloniale francese, Algeri contiene un tesoro in grado di stupire qualsiasi appassionato di cultura, architettura, letteratura, musica, arte, design, botanica o geografia.
Algeri la blanche
Tutto quello che noi conosciamo di questa città è un retaggio della colonizzazione francese terminata nel 1962.
C'è un Algeri nuova con quasi 4 milioni di abitanti, una metropoli sul mare mediterraneo dove c'è un clima sociale e culturale in continua evoluzione.
Un contesto ricco di stimoli che desidera essere conosciuto, riconosciuto e visitato. C'è stata un' evoluzione politica, culturale e sociale con tanti giovani che sono il gruppo più numeroso spingono verso un futuro senza pregiudizi.
L'influenza anche della cultura degli emigranti che ogni anno tornano ad Algeri, spronando i parenti ad un attività nuova e indipendente come quella turistica. Tanti uomini sembra ma invece questa nuova attività c'è un imprenditoria femminile che si muove nell'ombra.
La gestione di piccoli hotel. bar, ristorante, caffè è fortunatamente nelle loro mani, piccole imprese familiari, anche se alla cassa troverete degli uomini, hanno una marcia in più le donne algerine, si danno molto da fare. Coniugare famiglia e impresa, in un contesto non proprio favorevole alla condizione femminile.
Un paese che si sta trasformando, consiglio a tutti di andare a scoprire questa nuova realtà, le spiagge sul Mare Mediterraneo sono bellissime, le acque limpide, la temperatura d'inverno è sui 18° gradi, tutti parlano francese, retaggio della colonizzazione, la Casbah di Algeri è Patrimonio mondiale dell'Unesco mentre l'Algeri più nuova è fatta di boulevard a vista mare.
Algeri alla ricerca di un futuro sull'attività turistica
Bisogna cercare di dimenticare l'Algeri che ci hanno presentato i media negli ultimi anni, il paese è diventato indipendente solo nel 1962. Per amore del cielo si tratta di un paese ricco di contraddizioni con un passato fatto di repressione e violenza.
Un paese oggi che possiamo definire ricco grazie alla produzione di petrolio e del gas che vede tra i maggiori acquirenti Italia e Spagna. Nell'industria agro alimentare, uno dei paesi più all'avanguardia con la produzione agricola nel deserto.
Bisogna tenere presente che il 98% della popolazione è di religione islamica, pertanto bisogna avere una certa sensibilità, soprattutto non sempre è permesso di entrare in tutte le moschee se non si è musulmani nell'ora delle preghiera.
Dappertutto ho trovato sempre persone molto gentili e disponibili con una grande voglia di comunicare e relazionarsi, non mi sono mai sentito trattato in modo diverso o guardato con sospetto anzi sono stato aiutato da persone che non avevo mai visto.
Nonostante i racconti che mi avevano fatto mi sono sentito al sicuro come in qualsiasi altro posto dell’Africa, e ho avuto il piacere di scoprire una città che deve essere ancora tutta raccontata.
Per amore del cielo si tratta di una realtà diversa, un diverso modo di vivere, ci sono stati dei momenti che ho pensato di essere in Italia negli anni '70.
Ho apprezzato tutto dalle bouganville viola ai profumi della mimosa, alle piante del Jardin d'Essai, il parco botanico di 80 ettari dedicato alle piante tropicali, dove trovare la domenica gli algerini a fare pic nic. Il delizioso profumo di spezie e caffè nelle strade il lungo mare; la bellezza e la freschezza dei palazzi ottomani; il profumo dell'agnello grigliato nel labirinto della Casbah; il fronte del porto con i suoi edifici coloniali
C'è un Algeri moderna e un Algeri datata, devo dire che è nell'Algeri più datata mi sento più a mio agio, in particolare nella Casbah, è un luogo di memoria storica ma nello stesso tempo un luogo dove si sente di più l'anima della città e dove dal mio punto di vista molto personale gli algerini devono costruire il loro futuro.
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La Casbah di Algeri
La Casbah di Algeri, città millenaria dove molti edifici rischiano di crollare, sta cercando di rialzarsi grazie a un piano di conservazione che sta vivendo una fase di accelerazione negli ultimi anni.
Estesa su una superficie di oltre 105 ettari e molto densamente popolata (più di 40.000 abitanti), la casbah è un luogo della memoria della guerra d'indipendenza e della storia con la sua cittadella ottomana del XVI secolo che domina la baia di Algeri, è uno dei più splendidi siti marittimi del Mediterraneo.
I suoi edifici si sono deteriorati nel corso degli anni, sotto l'effetto di numerosi terremoti, inondazioni e incendi innescati da impianti fatiscenti, ma anche per abbandono delle classi agiate più ricche, che dopo l'indipendenza del 1962 si sono trasferite nei quartieri che occupava l'elite francese, cedendo in affitto le case ai nuovi arrivi dalle aree agricole o desertiche del paese.
Nel 2012 con un budget di 170 milioni di euro è stato lanciato un piano di conservazione con l'ambizione di restituire al quartiere il suo volto autentico e proporre soluzioni definitive per la tutela di questo centro storico e culturale e il mantenimento di parte dei suoi abitanti nelle loro case .
Il progetto ha già permesso di restaurare diversi edifici, alcuni dei quali hanno ritrovato il loro antico splendore negli ultimi anni.
Tra questi, una parte della Cittadella chiamata anche Dar es-Soltane, che comprende il Palazzo del Dey (reggente dell'era ottomana), la Moschea del Dey e la polveriera, è stata parzialmente riaperta ai visitatori da novembre 2020. La moschea è stata decorata con maioliche, marmi e serigrafie arabe.
Recentemente è stato consegnato anche un blocco di quattro case, tra cui quella di M'Barek Bouhired , che è servita da rifugio a figure emblematiche come Djamila Bouhired, icona della guerra d'indipendenza dell'Algeria.
Il piano ha consentito anche il restauro della Moschea Ketchaoua, chiusa nel 2008 è stata riaperta nell'aprile 2018 per un costo di 7 milioni di euro.
Tra il 2008 e nel 2013 sono stati realizzati lavori di puntellamento su più di 300 edifici Il restauro delle douirettes (piccole case antiche) è talvolta rallentato dai residenti per problemi di titolarità nel sempre che ci abita è il proprietario o ha un contratto di affitto.
Di conseguenza non è raro attraversare la casbah sotto delle impalcature o dei palazzi in ristrutturazione, questo da un senso di rinnovamento alla casbah.
Invito a visitare la Casbah perché si possono scoprire un mondo di artigiani talentuosi e bravissimi, con botteghe storiche, persone anziane che nonostante la età, portano avanti attività lavorative e fanno il loro lavoro con grande passione, spero che il governo si preoccupi di come riuscire a portare nel futuro tutte queste conoscenze manuali e artistiche, è corretto vendere energia ma oltre a questo bisogna sapere coltivare anche altro.
Dal punto di vista gastronomico Algeri è una vera sorpresa.
In genere si tende a generalizzare la cucina del Nord africa come cucina del magreb, in parte è vero ma era vero il secolo scorso, oggi più che mai Algeri si sta evolvendo diversamente, si è arricchita dell'esperienza francese ma senza rinunciare alla sua cucina del territorio, ha assimilato le tecniche della cucina francese ma cercando di utilizzare i prodotti locali e il gusto degli algerini.
Le ricette e le abitudini cambiano come cambiano le persone. Una cucina che fa della mancanza di disponibilità degli ingredienti una virtù, che include le regole alimentari della religione senza farne un limite.
Cucina più povera per certi versi essenziale perché c'è una produzione agricola limitata di disponibilità di prodotti locali si ma ricca di sapore, tanti piatti da cui prendere spunto: per esempio le polpette di acciughe (pesce azzurro) servito con melanzane e pomodori accompagnato da un borek a base di pesce, è stato il mio piatto di benvenuto ad Algeri.
Uno dei ristoranti più famosi di Algeri è la Roi de la loubia, dove si mangia questo piatto tradizionale che qui viene realizzato diversamente dagli altri paesi del magreb. si tratta di una zuppa di fagioli arricchita di spezie ma che ad Algeri non si realizza con la carne e viene servito accompagnato con alici o pesce azzurro fritto ed insalata , un pasto completo ma senza carne, Algeri è sul mare è più facile trovare pesce che carne. un ottimo piatto di sapori semplici ma che sanno soddisfare il palato.
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Per le strade troverete la Coca che non è la Coca Cola non è la soca, ma possiamo dire una specie di torta salata con ripieno di cipolle e pomodoro, con una pasta simile alla sfoglia ma più corposa, è un po considerata il cibo di strada preferito dagli algerini, uno spuntino di metà giornata.
Altro punto forte del cibo di strada algerino sono le alici e sarde fritte, che si vendono ovunque la particolarità a parte la freschezza che incide molto sul sapore è che prima di essere fritte vengono marinate, la marinata dona un gusto particolare, ogni negozio le marina a modo suo e questo fa la differenza tra i venditori, in genere viene aggiunto harissa, cumino, ras el hanout (misto di spezie), olio, sale, aceto, si fanno marinare qualche ora e poi vengono infarinate e fritte.
Altra specialità che ho provato Ros bratel sono delle fave fresche con quali preparano un piatto particolare semplice ma gustoso la particolarità è che utilizzano tutta la fava ovviamente la fava tenera si utilizza anche la buccia, alla fine diventa un piatto unico ma vegetale al quale si aggiungono spezie e e pomodoro.
Amour de cuisine Soulef
Chi l'avrebbe mai detto di una città dove lasciando perdere l'odore di agnello della casbah avreste mangiato vegetariano?
Un capitolo a parte lo meritano i dolci letteralmente favolosi alcuni son versioni diverse di dolci noti in tutto il mondo arabo, andando a spasso nella Cashab ho trovato delle pasticcerie storiche, donne e uomini con una grande manualità, che ripetono ricette vecchie di molti anni.
C'è molto lavoro casalingo in cucina, le signore aprono bar, pasticcerie cercando di portare la loro cultura il loro sapere fare che trasforma ingredienti in prodotti eccellenti, c'è un gran lavoro una grande cultura del cibo e della sua elaborazione.
Non mancano ovviamente brioche al cioccolato e dolci già pronti industriali ma finche fate in tempo andate a provare la pasticceria a artigianale dove ogni singolo prodotto è diverso dall'altro un sapore e un gusto che non ha eguali.
Così com’è la città di Algeri ha la luce più chiara che abbia mai visto e ha bisogno di te – per vederla, apprezzarla e, cominciando a conoscerla, per aiutarla a uscire dall’ombra.
Documenti per andare in Algeria:
Per l’ingresso nel Paese è necessario un passaporto con una validità minima di 6 (sei) mesi e almeno una pagina bianca per l’apposizione del timbro d’ingresso. Il visto d’ingresso in Algeria è obbligatorio
I visti sono rilasciati dalle Rappresentanze diplomatiche e consolari algerine in Italia.
I cittadini sprovvisti di un visto d'ingresso valido, vengono generalmente fermati in frontiera e, dopo i necessari accertamenti, espulsi.
Al controllo passaporti è richiesta la compilazione di un modulo recante i dati anagrafici e i recapiti della persona, che viene poi ritirato dalla Polizia di frontiera.
La Polizia di frontiera algerina effettua scrupolosi controlli sulla validità dei titoli di viaggio e dei visti di ingresso, sia al momento dell'ingresso, sia al momento dell'uscita dal territorio nazionale.
Si raccomanda, pertanto, di prestare massima attenzione ai dati presenti sul proprio visto e di lasciare il territorio algerino prima della data di scadenza del visto e, in ogni caso, prima del superamento della durata consentita del soggiorno.
Come andare ad Algeri:
L'aereo è la soluzione più facile, diverse compagnie aeree offrono viaggio aereo da Milano Malpensa come Air Algerie, Air France, Lufthansa, Iberia mentre Air airways ( da Milano Linate ).
Traghetto: al momeno c'è solo la rotta Marsiglia- Algeri , 3 volte alla settimana, organizzati da Corsica Ferrier e Algerie Ferries, ci impiegano dalle 19 alle 25 ore dipende a seconda del traghetto, i prezzi vanno partono da 157 euro ai 631 euro, che è il prezzo medio, economicamente non molto conveniente.
I porti spagnoli come Valencia e Alicante sono collegati con il porto di Mostaganem o Orano, consiglio di verificare sui siti Itnetferry.com e directferries, per Algeri sono almeno 3 ore di auto, da Orano c'è in vece un treno ad alta velocità per raggiungere Algeri.
Contributo straordinario fotografico e video:
Per non avere problemi in questa mia prima visita ad Algeri, non ho usato mio materiale fotografico, ho visto che sono molto sensibili a essere ripresi, meglio chiedere autorizzazioni prima di riprendere qualcuno, ma grazie a questo ho potuto usufruire di materiale più professionale.
Si ringraziano tutti i blogger algerini o d'origine algerina che mi hanno aiutato e fatto da guida per comprendere una realtà a me personalmente poco conosciuta. Grazie a loro ho potuto conoscere un paese, la sua cultura e le sue tradizioni.
Direction L'algerie , Hourari Ayadi
Un mond a part RTBF
Cosa vedere ad Algeri
1.La Casbah (la città vecchia e la fortezza araba) con viuzze strette e ripide scalinate.
2.Grande Poste D'Alger. Grande Poste d'Alger
3. Monumento al martire (Maqam Echahid).monumento commemorativo alla guerra d'indipendenza.
4. Cattedrale del Sacro Cuore. Cathedral of the Sacred Heart of Jesus, Algiers
5. Basilica di Nostra Signora d'Africa.
6. Moschea Ketchaoua.(in arabo: جامع كتشاوة, Djama' Ketchawa) costruita verso la fine del 700, dal Bey di Algeri, Baba Hassan. Nel 1848, la moschea fu trasformata in cattedrale di Saint Philippe (San Filippo) dai francesi. Nel 1962, tornò a essere una moschea, quando l'Algeria ottenne la sua indipendenza.
7. La grande moschea (in arabo: الجامع الكبير, Jamaa-el-Kebir), tradizionalmente ritenuta la moschea più antica di Algeri. Sul pulpito (in arabo: منبر, minbar) vi è un'iscrizione che attesta l'esistenza dell'edificio nel 1018. Il minareto fu costruito da Abu Tachfin, sultano di Tlemcen, nel 1324. L'interno della moschea è a pianta quadra e diviso in navate da colonne unite con archi moreschi. È sede di un'importante scuola di teologia sunnita.
8. Nuova moschea (Jamaa al-Jdid) (Casbah).è una delle moschee storiche di Algeri , situata nel quartiere della Casbah Bassa . Fu costruito nel 1660 in stile moresco . La sua vicinanza al mare le è valsa anche il soprannome di Moschea della Pesca .
Musei
9 Museo Nazionale di Belle Arti, Rue Du Dr Laveran.
10 Museo d'Arte Moderna. Museum of Modern Art of Algiers
11 Museo Centrale dell'Esercito. Central Army Museum
12 Museo Nazionale delle Antichità e delle Arti Islamiche, 03 Ave Franklin Roosevelt. mUseo più antico dell'Algeria e dell'Africa intera
13 Museo nazionale del Bardo. Museo nazionale del Bardo (Algeri)
14 Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari.
15 Jardin d'Essai, un parco e giardino botanico di circa 80 ettari creato su un terreno paludoso la cui umidità favorisce la crescita di piante tropicali che costeggiano gli ampi viali. Ospita anche un piccolo giardino zoologico.
16 Villa Abd-el-Tif, nelle altezze del Jardin d'Essai, una volta residenza del bey e durante il periodo francese riservata agli artisti titolari del premio della villa Abd-el-Tif, tra i quali Maurice Boitel.
17 La Djamaa el Djazair, una gigantesca moschea nel quartiere periferico di Mohammadia; realizzato tra il 2012 e il 2019 è la terza più grande moschea del mondo (dopo la Masjid al-Haram di La Mecca e la Moschea del Profeta di Medina).
Nelle vicinanza
18 Le rovine romane di Tipasa, ex-colonia fenicia passata in seguito ai Romani.
19 Il sito archeologico di Thamugadi, ora chiamato Timgad, fondata da Traiano nel II secolo; nel museo sono conservati mosaici e statue originali.
Per saperne di più : Mta Algerie
Interessante, hai fatto un bellissimo viaggio ! Io , devo dire che non ho mai preso in considerazione la possibilità di visitare Algeri. Sono uscita dall'Europa una sola volta per andare in Tunisia e penso proprio che non ritornerò in Africa, ho visto tanto di bello ma troppe differenze culturali e non mi sento sicura. Immagino che Algeri abbia delle spiagge bellissime e luoghi altrettanto belli da visitare ma preferisco stare vicino a casa !! Saluti.
RispondiEliminaWOW CHE BEL POST!
RispondiEliminaGrazie e complimenti per i filmati, le notizie le descrizioni del luogo.
Buon weekend
enrico
Splendido viaggio, non ci sono mai stata ma mi piacerebbe!!!
RispondiEliminaCi si sente catapultati negli anni '70 (ma anche prima...) anche nella nostra italianissima Sicilia, o comunque in molti paesi del sud Italia, soprattutto nell'entroterra. Ahimè.
RispondiEliminaBellissimo post caro Carmine, sono certa che ciò che hai ben descritto corrisponda alla realtà, tuttavia credo aspetterò d'essere in compagnia per visitare quei luoghi molto belli e suggestivi. Spiace davvero tanto che sussista la non gradita imprenditoria femminile e la condizione di genere sia ancora così retrograda (e forse lo sarà ancora molto a lungo)