Il Sinai è un lembo di terra aspra tra due continenti Asia e Africa. Qui sul Monte Sinai, Dio donò a Mosè le tavole dei Dieci Comandamenti.
Una terra di conflitti, di contrasti religiosi, politici ma anche naturali, che va dal nord ricco di palme circondate da dune del deserto affacciato sul Mare Mediterraneo, al centro con una serie di aride montagne color ocra circondate da pianure desertiche al Sud con le spiagge di sabbia bianche e le splendide barriere coralline tra Shelm al Sheick e Nouweiba sul Mar Rosso che dividono il golfo di Aqaba e il Canale di Suez.
Fare turismo lento, vuole dire anche ripercorre i luoghi che hanno segnato la vita spirituale dell'umanità, questo perchè sono luoghi che predispongono l'animo alla riflessione e alla spiritualità, fare lo stesso percorso di Mosè, non vuole dire paragonarsi alla sua figura ma capire i suoi stati d'animo e la forza della fede, indipendentemente dalla propria appartanenza religiosa, un viaggio che vede protagonista il nostro intimo più profondo. Un percorso non semplice ma che vi lascerà senza parole.
È notte fonda, sono le due, ci si da appuntamento all’ingresso del Convento di Santa Caterina e a piccoli gruppi si raggiunge la cima del Monte Sinai a 2285 metri d’altitudine (in arabo “Gebel Musa”, il monte di Mosè). La luce delle stelle e della luna accompagnano il nostro viaggio lungo “il sentiero dei cammelli”, Il cammino più semplice per giungere la vetta, l’altro sentiero è quello dei 3.750 Gradini del Pentimento, costruiti da un monaco nel medioevo, è in genere utilizzato per sola discesa.
Salire su questa montagna assume un significato particolare in ognuno di noi, di forte impatto emotivo, sarà per questo che sembriamo come delle lucciole che si muovono nel cuore della notte in un disordinato silenzio. E se dopo tutto questo sforzo il tempo diventa nuvolo e non vediamo il sorgere del sole? Padre Justin (monaco del convento di Santa Caterina ) mi rassicura solo ogni venti anni si addensano delle nubi sui monti che causano le piogge e l’ultima volta è stato cinque anni fa’. Il percorso prima di arrivare in cima prevede due soste.
La prima sosta all’anfiteatro dei Settanta Anziani d’Israele, dove sorge l’eremo di Santo Stefano. La seconda sosta presso uno spiazzo con un antico cipresso di 500 anni, denominato “ valle d’Elia”, dove il profeta Elia udì per primo la voce di Dio. Da qui si sale ancora per raggiungere la vetta , è un po’ affollata saremmo più o meno una cinquantina di persone che attendono l’alba del nuovo giorno.…… e piano piano la luce del sole fa capolino, è come la nascita del mondo, una luce che inizia a disegnare i profili delle montagne tra le stelle ancora luminose.
Il blù, il rosa, il marrone si distinguono poco a poco in tutta la loro purezza. È una sinfonia di colori che si compone tra il cielo a la terra. Un emozione forte vissuta da credenti e non credenti con la stessa intensità.Un silenzio rarefatto accompagna i compagni di viaggio nella discesa, emerge un bisogno e un senso di pace interna e di isolamento che affiora dentro il proprio animo e si condividono le aspirazioni dei monaci del Monastero di Santa Caterina.
accidenti que viaggio e che post
RispondiEliminaEro là , in quei posti , ma non ho voluto fare questa escursione....ma alla prossima occasione non mi tiro indietro...
RispondiEliminaBuona giornata
Blog molto interessante..l'idea di un Turismo lento in quest'epoca così veloce..ci vuole proprio!
RispondiEliminaGrazie per il passaggio da noi!
:-D
un luogo decisamente "spirituale"
RispondiEliminaè un po troppo spirituale per i miei gusti, ma una salita alla cima del monte sinai non si può non fare
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