In genere non vedo di buon occhio le associazioni di località per motivi turistici, sono nella maggior pare dei casi vincolati ad una legge di finanziamento, più che ad una comunione d'intenti, una volta che la legge viene meno, le associazioni si perdono e non se ne sente più parlare.
In questo caso invece mi piace parlare di questa Associazione Villaggi degli Alpinisti perchè mira ad obiettivi e sviluppo turistico nel rispetto della natura, allo stimolo dell'attività senza frenesia e alla vivacità senza rumore, c'è tra questa località una grande volontà di costruire un futuro per la montagna.
I Villaggi degli alpinisti si impegnano consapevolmente nell’attuazione del protocollo della Convenzione delle Alpi.
I villaggi diventano centri di sviluppo nell’ambito del turismo alpino sostenibile, possono garantire un un’interessante offerta turistica per coloro che amano la montagna o solamente hanno la montagna in simpatia.
Sono luoghi che vantano un’eccellente qualità paesaggistica e ambientale ma che si impegnano a preservare i valori culturali locali nel tempo per garantirgli un futuro.
Sono villaggi che vogliono distinguersi per la responsabilità collettiva e individuale, nonché sul comportamento rispettoso dell’ambiente e responsabile dei loro ospiti in montagna.
Per esempio le municipalità si sforzano che tutti gli edifici e le strutture abbiano l'aspetto tipico del luogo, si preoccupano di preservare l'attività agricola e la gestione delle foreste e dei pascoli.
Tutto questo a parole sembra molto facile ma da mettere in pratica è molto difficile bisogna trovare un' equilibrio tra una redditività ragionevole, una condizione globale ecologicamente sostenibile e un paesaggio culturale stimolante dal punto di vista turistico.
Spesso abbiamo parlato di villaggi abbandonati, questa modalità invece di villaggio degli alpinisti si sforza attraverso una serie di attività inclusa quella turistica di preservare il luogo e offrire una redditività a chi è in montagna per sfavorire quel fenomeno d'abbandono che vediamo sempre di più in molte località.
L'attività turistica da sola non è sufficiente ma può favorire se ben inserita con altre attività alla crescita delle economie di scala di un dato territorio.
Sono pochi solamente sei i villaggi che in Italia che sono iscritti a questa Associazione:
Paularo (Udine, Friuli)
Val di Zoldo (Belluno, Veneto)
Longiarù/Lungiarù (San Martino Badia, Val Badia, Alto Adige)
Mazia (Malles, Val Venosta, Alto Adige)
Balme (Torino, Piemonte)
Triora (Imperia, Liguria)
Sono villaggi che si evolvono, sono paesi piccoli anzi piccolissimi Mazia (una frazione di Malles) ha solo 450 abitanti, Balme (Torino) solo 110, Lungiaru 600 (frazione San Martino in Badia), 357 Triora (Imperia), per fare qualche esempio ma si distinguono per la volontà di darsi un futuro rimanendo vive le tradizioni, in una società sempre più globale, non è un impegno indifferente.
Per saperne di più: Villaggi degli Alpinisti
Non ho visitato nessuno di questi piccoli borghi. Triora mi pare che sia famosa per le streghe e i processi alle streghe, un tempo. Una bella iniziativa questa dei villaggi degli alpinisti, per dare un futuro a questi piccoli paesi. Saluti
RispondiEliminaMi fai sempre venire voglia di partire...
RispondiEliminaConosco bene, Longiarù, Carmine, piccola e bellissima realtà nella mia amata Val Badia. Dal paese partono suggestivi sentieri che portano a luoghi incontaminati. Esperienza indimenticabile.
RispondiEliminaGrazie di cuore. I tuoi articoli sono sempre preziosi.
Un caro saluto,
MG