Passa ai contenuti principali

Hmong tra le montagne del Vietnam, il popolo dei fiori


Dopo i mercati di Natale sento l'esigenza di tornare a dei racconti di più grande respiro, che riportano più all'origine di questo blog e al turismo etnico, perchè l'attività turistica costituisce una risorsa importante per le piccole comunità che rischiano di scomparire nell'era della globalizzazione. 

Ci sono diverse etnie che sono prive di uno stato riconosciuto, se in Europa conosciamo i Baschi divisi tra Francia e Spagna, oppure i Curdi tra Turchia, Iran e Iraq, esistono diverse popolazione del mondo, una delle più originali che lotta per la sopravvivenza e il popolo Hmong. Una popolazione che vive sulle montagne tra Cina, Laos, Thailandia, Vietnam.


Dai cinesi vengono chiamati con tono dispregiativo "la popolazione Miao", per indicare "selvaggio", soprattutto perché in passato nonostante i diversi i tentativi di omologarli alla popolazione generale sono riusciti a mantenere la propria identità.  
Questo ha causato anche l' esilio di molti membri della comunità che sono fuggiti negli Stati Uniti, Francia, Australia, fondando le comunità estere di Hmong. Oggi il gruppo etnico e riconosciuto solo in Cina e in Vietnam, mentre altri paesi cercano di allontanarli.

Nonostante 3 lingue e 40 dialetti, il popolo Hmong è riuscito nel tempo a non omologarsi e conservare la propria cultura e tradizione, per conoscere questo popolo è consigliabile recarsi in Vietnam nella città di Sa Pa al confine con la Cina. 

La località a livello internazionale, diventa sempre più nota grazie ai percorsi di trekking, che permettono di camminare attraverso dei paesaggi incantevoli e conoscere direttamente la popolazione locale di villaggio in villaggio, un'occasione anche per frequentare corsi per imparare la tessitura degli abiti, di cui gli hmong sono famosi in tutto in tutto il Vietnam.

Grazie a queste iniziative di turismo etnico la popolazione hmong, riesce ad avere un minimo reddito per non essere costretta ad abbandonare il territorio, perché la sola attività agricola non è sufficiente per mantenere una famiglia. I hmong sono famosi in Vietnam oltre che per essere una popolazione dedica all'attività agricola e in particolare alla coltivazione del riso, come abili commercianti non c'è mercato  dove non arrivano direttamente a vendere i loro prodotti.

I hmong non vendono solo i loro prodotti della produzione agricola, ma sono rinomati per la raffinatezza dei loro tessuti e delle loro vesti, caratterizzate da immagini che richiamano le forme e i colori dei fiori, tanto da venire chiamato il popolo dei fiori.

Sono cosi rinomati che il mercato di Sa pa e Bac Ha al sabato, vede l'arrivo in treno da Hanoi (più di dieci ore di viaggio) di molti forestieri.


Sa Pa al tempo della colonizzazione francese era un centro di villeggiatura rinomato, circondato dai monti Hoang, offriva ed offre ancora uno spettacolo paesaggistico incantevole in particolare durante la primavera, la temperatura nonostante siamo in montagna sui 2000 m. sul livello del mare, permette la coltivazione di alberi di pesco, alberi di prugna e di molte erbe medicinali il cui segreto viene custodito dalle popolazione hmong.

Al di là dei conflitti e delle umiliazioni che il popolo hmong ha dovuto subire, è una delle popolazioni più gentili, educate ed estroverse del Vietnam. Non è raro trovare ragazzi e ragazze che parlano molto bene inglese e francese.

Le ragazze sono molto belle con lineamenti gentili e modi raffinati, tuttavia una bellezza che dura poco, uno dei canoni per la scelta delle mogli non è la bellezza ma quanti secchi d'acqua pieni una ragazza riesce a portare, è un vita dura quella dei hmong, tra le montagne su e giù per i terrazzamenti per coltivare riso.

Tra le tradizioni più strane è quella che vede i due prescelti per le nozze scomparire nella foresta per 3 giorni. Solo dopo questi tre giorni se tutto va bene, il fidanzato si può presentare alla famiglia della sposa, in caso contrario nessun matrimonio; anche se una ragazza che scompare troppe volte in un anno rischia di non avere una buona reputazione.

L'attività turistica ha anche un altra motivazione, la speranza che i contadini abbandonino la coltivazione dell'oppio, spiace dirlo ma per decenni è stata l'unica fonte di sostentamento di queste popolazioni, costretti a coltivare oppio per sopravvivere.


Dietro l'attività turistica si nasconde una tragedia del passato. Non sono pochi coloro che fanno questo viaggio alla scoperta delle proprie origini, molti bambini vennero tolti ai genitori e fatti adottare all'estero, per liberarsi del popolo hmong. 
Una volta scoperte le proprie origini alcuni tornano con la speranza di trovare qualche parente per avere notizia di qualcosa che potrebbe riguarda la loro famiglia d'origine.

Tuttavia anche se non avete un origine hmong è un viaggio che personalmente consiglio per conoscere un Vietnam diverso, un sud est asiatico che il turismo può cercare di fare sopravvivere per dare al popolo hmong una possibilità di costruire un futuro.

Un bel reportage lo ha fatto la blog giramondo beata lei , un giorno a Sa Pa e ben altri 19 post sul Vietnam, uno più bello dell'altro.
Sono diversi gli operatori che fanno il Vietnam io segnalo Kuoni e Handspan

Commenti

  1. Ciao caro Carmine vedo che i tuoi lunghi post sono molto interessanti qui possiamo conoscere certe zone del nostro pianeta che purtroppo ignoriamo, grazie di averci informato di queste abitudini e tradizioni di questi popoli.
    Buona domenica.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Il Vietnam e la Cambogia sono tra le mete in cui mi piacerbbe andare un giorno. L'America non mi attira per niente.
    Grazie di tutte queste preziose info e dei bei filmati. Ti auguro una Felice Domenica, caro Carmine!

    RispondiElimina
  3. Ciao carmine oggi ci porti lontano in un mondo bellissimo per noi sconosciuto che grazie al tuo post oggi possiamo anche noi visitare,
    buona domenica.
    Tiziano.

    RispondiElimina
  4. Davvero interessante. Ma, mi chiedevo: se a forza di scomparire poi appare un bel bambino? :D
    Buona domenica, Carmine.

    RispondiElimina
  5. un tuffo dall'altra parte del mondo e scoprire usi e abitudini che non conosciamo, grazie! buona domenica, a presto!

    RispondiElimina
  6. E' sempre bello leggere i tuoi post, ci fanno volare lontano. Buona domenica

    RispondiElimina
  7. Ciao, Carmine!
    grazie per la visita e il consiglio.
    Sai che non conoscevo tutte queste etnìe? ora, grazie a te, ne so di più.
    Buona Domenica

    RispondiElimina
  8. Leggerti mi permette di viaggiare ,almeno con la fantasia...e' una cosa che faccio poco,per svariati motivi,un po' le bambine,mio marito e 'molto pigro ,mi riservo come viaggio solo la vacanza estiva!!!!!!
    Ho sempre pensato che queste popolazioni hanno un qualcosa in piu' di noi,si tengono strette la loro tradizione senza aver paura di essere "diversi",non si adattano,ma portono avanti sempre il loro modo di essere,non seguono mode,ma sono semplicemente,sempre se stessi...
    Che bei colori,sono colorati in tutto!!!!In loro ho visto un popolo gioioso....
    Spero che non scompariranno mai,che la sensibilta' degli stati possa dare loro la possibilita' di vivere in pace e sereni e professare sempre ad alta voce il loro credo!!!!Credo che questo sia il piu' alto grado di civilta'!!!!
    Grazie per il commento e buona vita!!!
    Raffaella!!!!

    RispondiElimina
  9. Ma che bel post... mi piacerebbe veramente molto andare da quelle parti un giorno!!!... i tuoi racconti sono un bel modo, per ora, per viaggiare con la fantasia ma chi lo sa che un giorno riesca a vederli dal vero...
    Buona domenica,
    Paola

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  11. personalmente la canzoncina del primo video è favolosa, a essere sincero non ne conoscevo nulla della storia di questo popolo

    RispondiElimina
  12. Quanto mi piacerebbe fare un viaggio così. Una mescolanza ricca di cose da vedere, da sentire, un viaggio ricco di emozioni, di spiritualità. Buona giornata.

    RispondiElimina
  13. Ricordare sempre che siamo tutti sullo stesso pianeta e che dovremmo rispettarci maggiormente , è vero il turismo lento serve anche a questo .un saluto

    RispondiElimina
  14. ci porti verso mondi lontanissimi e la differenza tra i nostri mercatini di Natale e mercato di bac lascia attoniti, ci hai lasciato un argomento su cui riflettere

    RispondiElimina
  15. Ciao Carmine, molto bello il tuo post, sono i viaggi (come questo che tu hai descritto) che io preferisco, dove il viaggio non e' vedere solo cose nuove ma la conoscenza di altre culture che ti lasciano qualcosa dentro e a volte ti fanno tornare cambiato. Grazie per farmi volare (per oggi solo con la fantasia) in un posto lontano, lontano da casa mia...

    RispondiElimina
  16. Deve essere una nazione meravigliosa, nonstante sia stato semidistrutto da successive guerre, prima i Francesi e poi gli Americani.
    Non credo di poterci andare e quindi mi sono goduto sia il testo che i filmati da te pubblicati. Grazie Carmine e buona settimana.

    RispondiElimina
  17. Che meraviglia. Vorrei tanto metterci piede...
    Ho visto la Cina, per quasi due lunghi e meravigliosi mesi, nel lontano 1987...ancora oggi ho negli occhi e nel cuore ciò che non esiste più.
    Sai che per certi versi i colori e le atmosfere mi hanno riportato in Guatemala...pare eresia ma è così...

    RispondiElimina
  18. Io sogno sempre un viaggio in estremo oriente sulle orme del grande giornalista Tiziano Terzani. Sin quando non riuscirò a organizzarmi, a trovar la giusta occasione sarà bello passare di qui e iniziare a vedere questi paesi che, nello spirito del tuo blog, è giusto assaporare lentamente. Un caro saluto, Fabio

    RispondiElimina
  19. Molto difficile che parta per mete così lontane. Mai dire mai però!!
    Sempre bellissimo leggere i tuoi post, ci si immerge nella cultura e nelle tradizioni di popolazioni, così diverse dalle nostre!!
    Un abbraccio e grazie!!

    RispondiElimina
  20. Ma che splendidi gli abiti di queste donne! Noi occidentali siamo così piatti nel nostro abbigliamento, non riusciamo a rivestirci di colori così vivaci e insieme elegantissimi.
    Carmine, ci fai sempre vedere dei posti splendidi.

    RispondiElimina
  21. E pensare che il Vietnam lo associavo sempre alla guerra, e alle distruzioni.
    Sono posti splendidi ed é giusto farli conoscere .
    Grazie Carmine

    RispondiElimina
  22. Ciao Carmine, ti ho coinvolto in una catena passa da me e leggi il post "my 7 link project"
    se non ti va di farlo no problem, per me è solo un gioco :)
    a presto

    RispondiElimina
  23. Ciao Carmine, il Vietnam non lo conosco e se mi capitasse l'occasione di andarci, mi piacerebbe incontrare questo interessante popolo dei fiori!

    Buona serata!

    RispondiElimina
  24. E' stato come fare un viaggio in Vietnam, bellissimo post. Ti seguo subito da Roma, mi piace molto viaggiare, anche virtualmente. Mio marito è giapponese e sono stata in Giappone, India e Bangladesh, adoro l'Asia.

    RispondiElimina
  25. ho letto tutto...ma rimango incantata da questo popolo dei fiori....un legame con le creature terrene più belle :)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Skyros (Grecia): c'è chi dice no!

Skyros, dice no a un grande progetto turistico ma non sono soli gli abitanti di Skyros, si fa sempre più spazio da parte delle destinazioni turistiche di una nuova consapevolezza sugli effetti negativi dell'attività turistica. Da qualche anno è maturata l'idea che l'attività turistica non porti solo benefici ma effetti negativi. Ritengo che ogni caso deve essere valutato singolarmente tuttavia oggi l'attività turistica è in discussione. In città come Amsterdam, Barcellona e Lisbona la gente scende in strada a protestare, a Venezia i tornelli con il pagamento di un ticket, in diverse isole si cerca di limitare l'ingresso. Tuttavia ritengo che una buona gestione politica del turismo, che possa generare vantaggi economici  e ridurre gli aspetti negativi sia possibile, nel rispetto delle comunità locali, vanno in questo senso i post esempio sul: Turismo comunitario rurale  in Perù  Le vie storiche del popolo Ait Aitta in Marocco . Hmong, tra le montagne del Vietnam il p

Parigi, Hotel budget a meno di 100 euro

La città di Parigi ha la fama d'essere una città cara ed è vero, nel senso che è una città con servizio di un livello alto. Tuttavia possiamo anche trovare delle ottime alternative, dei luoghi d'ospitalità che conservano un atmosfera piccola, cordiale e familiare con un buon rapporto qualità /prezzo. Ho selezionato le mie preferite. Hotel Port Royal 8, boulevard de Port-Royal 75005 Paris (France) Piccolo hotel a gestione familiare da 4 generazioni, sulla rive gauche vicino alla Sorbona, tariffa base di 98 euro , nelle vicinanze il M 7 fermata Les Gobelins Rer B Port Royal Hotel Jeanne D’Arc Marais Parigi 3, rue de Jarente 75004 Parigi - Francia Siamo nella zona  vicino a Plac de Vosges, una delle più caratteristiche di Parigi nel centro della citta, nel quartiere ebraico, piccolo hotel ma molto raffinato. 99 euro a notte. M 1 fermata Saint Paul Citizenm Gare de Lyon 8 Rue van Gogh 75012 Paris Una catena internazionale di alberghi nel centr

Perù da Arequipa a Cusco con Andean Explorer, il treno oltre i 3.000 metri d'altitudine

Il mese scorso è stato inaugurato un nuovo treno Andean Explorer , sei vetture di comfort che attraversano il leggendario paesaggio andino, nel percorso che da Arequipa porta a Cusco e viceversa. Si tratta di uno dei più bei viaggi da fare in treno  per la bellezza e la varietà del paesaggio, con un ritmo e un movimento lento come piace a noi. Questo percorso in treno è una delle attrattive del Perù, insieme con il Tempio del Sole, Macchu Picchu , le linee di Nazca, Dalla la città coloniale di Arequipa a lla citta la città millenaria di Cusco a 3399 m . passando per il Lago Titicaca. Cusco - Lago Titicaca - Città di Arequipa (2 notti, 3 giorni) Arequipa - Lago Titicaca - Cusco (2 notti, 2 giorni) Da Cusco consiglio oltre la visita di Macchu Picchu e  Valle Sagrado de los Incas (Chinchero, Maras, Moray, Ollantaytambo e Pisac). Un autentica scoperta per molti può essere la cucina peruviana , che ha saputo unire i prodotti del territorio con la cultura culinaria de

Dimenticare l'inverno: Chefchaouen (Marocco), la città blu

Quando si parla di città blu a tutti viene in mente la città di Jodhpur in India nel Rajastan, ma c'è una città dalle vie e dalle case di colore blu anche nel Mare Mediterraneo in Marocco, si chiama Chefchaouen a sole due ore da Tangeri. Incredibile ma da lontano le due città  Jodhpur e Chefchaouen sembrano avere più di un punto in comune, nonostante siano distanti di 7.000 km, sono state fondate entrambe nel XV° secolo . Il colore blu è dato dal solfato di rame che mescolato alla calce diventa blu che secondo le usanze del luogo rende le case fresche e tiene lontane zanzare e termiti. La città di Chefchaouen ricorda molto l'Andalusia perchè è stata fondata da esuli andalusi, arabi, ebrei e dalla comunità berbera dei Ghomara , si possono trovare gli elementi architettonici delle città andaluse come le viuzze ciottolate irregolari, i giardini chiusi, i tetti in tegola, i balconi pensili. La città ha conservato parte del suo aspetto originario della Medina  perchè per

Le vie storiche : la migrazione della tribù Ait Atta sui Monti dell'Alto Altante in Marocco

Turismo lento non è il turismo della propria zona di residenza ma una modalità di viaggio che invita a trascorrere il tempo libero con un senso di maggiore lentezza ma sempre con una certa curiosità, ad utilizzare mezzi di trasporto di mobilità dolce oppure andare a piedi.  Con la primavera in arrivo si possono fare scelte alternative come percorrere le vie storiche, quelle che l'uomo batte per sopravvivere da sempre. Sono le vie storiche che l'uomo ha imparato a percorrere per sostentamento, che non sono i pellegrinaggi, o le via francigene che personalmente non mi emozionano per nulla. Ci sono vie storiche che si percorrono per la ricerca di pascoli, di un erba sempre più fresca e più verde. Questo viaggio ci porta in Nord Africa in un luogo speciale, le montagne dell'Alto Atlante che raggiungono i 4000 metri dove vivono i berberi di fede musulmana. Un percorso al seguito di una famiglia della tribù berbera Ait Atta . Il percorso che la tribù percorre diverse volte

I luoghi dell'ospitalità: Anticaia, Castelluccio Cosentino (Salerno)

Mi capita spesso nel mio vagabondare sulle Alpi, di conoscere persone che vengono da tutta Italia in particolare dalla Campania , dalla Puglia , dalla Basilicata , gli chiedo come mai arrivano da così lontano, sovente mi rispondono che le montagne nel Sud Italia non ci sono, allora io gli parlo dell'Abruzzo, dell' Aspromonte e del Cilento e mi rendo conto non solo che i turisti provenienti da tutti il mondo che vanno a Napoli, Capri e Amalfi ma gli stessi abitanti non conoscono le montagne del Sud, il proprio territorio, le proprie radici, la proprio cultura. Con molto piacere segnalo una piccola sorpresa: Anticaia , un luogo dell'ospitalità lento a Castelluccio Cosentino in provincia di Salerno , nel Parco Nazionale del Cilento , a breve distanza dalla Costiera Amalfitana, dai templi di Paestum, un piccolo gioiello dell'ospitalità nato e organizzato per viaggiatori molto speciali, che sono alla ricerca della quiete ma anche curiosi di conoscere un territorio

Girona e i Xuixo, la destinazione da Intelligenza Alternativa Umana a Barcellona

Oggi giorno non si parla d'altro che di " IA Intelligenza Artificiale" che altro non è che è la capacità (o il tentativo) di un sistema artificiale (un sistema informatico) di simulare l'intelligenza umana attraverso l'ottimizzazione di funzioni matematiche. Un programma informatico che si compra e si vende, permette a persone molto semplici di fare cose più complesse, dal mio punto di vista si basa troppo sulla raccolta dati troppo razionali. Ho abbastanza esperienza della vita per dire che nulla è sempre razionale come nulla è sempre matematico e scontato. Mi hanno fatto notare che l' Intelligenza Artificiale può fare questo blog meglio di me. Sicuramente non ci vuole molto ma di argomenti di quello che già si conosce, ma la creatività, inventare qualcosa di nuovo lo può elaborare solo Intelligenza Umana.   Intelligenza Artificiale riproduce il passato cioè quello già noto, in tempi di mancanza di contenuti nella società e sui media non è una grande cosa s

Milano - Tangeri in treno, un viaggio alla ricerca del sole d'inverno

Perché da Milano a Tangeri? Quando le giornate si fanno sempre più corte e le temperature scendono mi viene voglia di andare in un luogo caldo dove posso prendere un caffe all'aperto, passeggiare sotto un sole caldo e guardare il mare.  Così mi è venuto in mente di andare a Tangeri , in Marocco . Certo il modo più veloce e comodo è prendere un aereo ma volevo intraprendere un viaggio e non un soggiorno, conoscere e parlare con più persone. Ho studiato un po' di soluzioni di viaggio ma la più interessante credo sia un viaggio in treno più battello che arrivi direttamente al porto di Tangeri dentro la città. Questo mi consente di fermarmi in più città che il percorso ferroviario mi consente di fare a : Ginevra, Lione, Barcellona, Madrid, Malaga, Tarifa e Tangeri. 1° giorno Sono partito dalla Stazione Centrale di Milano sul treno per Ginevra in direzione di Tangeri. N on devo essere tanto normale, sono alla vista delle Isole Borromee e dalle montagne appena innevate e sono su un

I luoghi del Silenzio: Certosa di Val Senales (Bolzano)

Salire fino a Karthaus o meglio Certosa di Val Senales è sempre un emozione fantastica, d'estate il verde sembra che brilla, il fresco delle montagne ti accoglie e c'è un silenzio che invita al raccoglimento. In questo villaggio del comune di Senales c'era una volta un Monastero di Monaci dell’Ordine Certosino, veniva chiamato Monte degli Angeli , fu edificato a partire dal 1325 e chiuso nel 1782 . Nel 1782 la zona di Senales non era particolarmente attraente come nel passato e nessuno si fece avanti per l'acquisto, allora le autorità diedero la possibilità ai contadini poveri della zona di abitarci, cosi il paese è tutt'uno con il convento, tanto che tutti ancora lo chiamano Certosa. Oggi sono circa trecento gli abitanti di Certosa, c'è una scuola materna, tuttavia attraversando il paese c'è un atmosfera ovattata,  si può riconoscere l’antica struttura del monastero immersa in un silenzio assoluto se per caso mi apparisse un monaco non sarei sorpreso. Fu i