Passa ai contenuti principali

Sulla strada dello Zafferano: Città della Pieve dal 24 al 26 Ottobre

Questo fine settimana da Venerdì 24 ottobre a Domenica 26 Ottobre si tiene Zafferiamo a Città della Pieve, l'appuntamento dedicato alle Giornate di valorizzazione dello Zafferano di Città della Pieve.
Siamo nella valle di Chiana nel borgo di Città della Pieve, in Regione Umbria al confine con la Regione Toscana, il borgo sorge su una collina dal quale sembra dominare il paesaggio della Valle di Chiana.
La coltura dello zafferano era molto diffusa nel Medievo, portato inizialmente dagli arabi in Spagna, si diffuse anche in Italia forte della sua fama di virtù farmacologiche, venne inoltre utilizzata per colorare i tessuti, e in seguito nel Rinascimento per dare colore e aromatizzare le ricette per i banchetti delle Signorie italiane.
Non tutti i luoghi sono adatti per la coltura dello zafferano, ma in Italia alcune in alcune località ha trovato un ambiente ideale per la coltivazione come le terre intorno al Borgo di Città della Pieve.
I visitatori potranno in questi giorni fare delle passeggiate guidate dai membri del Consorzio dello Zafferano di Città della Pieve, per cogliere i fiori di zafferano e seguire tutte le fasi della lavorazione.
Molto interessanti i menù dei 14 i ristoranti che aderiscono all'iniziativa per la valorizzazione dello zafferano di Città della Pieve, solo per citarne qualcuno, impossibile citarli tutti . Hotel Vannucci propone Tiramisù con savoiardi di riso, pera cotta allo zafferano e cru di cacao, Ristorante il Capriccio pici fatti al mano con ricotta d'alpeggio e zafferano e tempura di pollo con cipolle croccanti e zafferano, al Vin Verso invece abbiamo tortino con gorgonzola, zucchine e zafferano e tortino al cioccolato con crema allo zafferano.
L'evento si arricchisce con i laboratori di ricamo e tintura di tessuti, mentre nel mercato coperto di Via Vittorio Veneto ci sarà il Mercato delle eccellenze gastronomiche di Città della Pieve, che non è solo zafferano ma anche Vino Rosso Doc Colli del Trasimeno o Olio Dop Colli Orvietani
Questo bellissimo borgo è noto per avere dati i natali al Perugino, uno dei pittori italiani più noti del Rinascimento, il paese offre un centro storico molto interessante con il Palazzo della Corgna, la Torre del Pubblico e la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, le piccole vie dove una volta svolgevano l'attività abili artigiani sarti, calderai, funai e falegnami costruttori di botti, di cui Citta delle Pieve era nota.
Un weekend d'autunno tra arte, storia e cultura dello zafferano.
Arrivare a Città della Pieve: con il treno la stazione più vicina e a Chiusi da Chiusi ci sono gli autobus della linea 014 Umbria Mobilità che da Chiusi porta a Perugia e viceversa, da Chiusi in 30 minuti si arriva a Città della Pieve. In auto uscire all'autostrada A1 Chiusi Chianciano e proseguire per Città della Pieve in 15 minuti si arriva comodamente.
Alloggiare a Città della Pieve: oltre ad alberghi già citati ci sono Bed and Brekfast in centro come Casina Mazzuoli e La casa del sarto e la Country House Castelluccio Palusse.
Informazioni. Citta delle Pieve

Commenti

  1. Lo zafferano lo conosco come colorante per certi alimenti, ma non sapevo veramente la sua provenienza.
    Ecco per ché è interessante i tuoi post , si impara tanto, qui.
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Dai, che bella iniziativa. Abitassi nei dintorni verrei sicuramente. Ti seguo da pochissimo ma trovo questo blog davvero interessante, complimenti.

    RispondiElimina
  3. Quanto mi piacerebbe poterci andare... deve essere fantastico, adoro lo zafferano!! Un abbraccio

    RispondiElimina
  4. conosco quella zona, è bellissima !

    RispondiElimina
  5. Già l'immagine del manifesto è di grande bellezza. Ma poi il tortino al cioccolato con crema di zafferano! Eccezionale! Adoro e conosco lo zafferano, ma l'ho sempre usato o per il classico risotto (che non è un piatto cos' facile da preparare) oppure da mettere nell'acqua della pasta o per la frittata. Mai avrei pensato di abbinarla ad un dolce. E' da provare. Ma sai che da qualche parte ho letto che il risotto allo zafferano è stato inventato da un garzone vetraio che lavorava alla Fabbrica del Duomo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si il risotto alla milanese diventa sempre più raro mangiarlo, si fa fatica a trovare gli ossi per il midollo per via delle regole di macellazione.

      Dopo il Rinascimento dove lo zafferano veniva usato più per decorazione per ricordare ora nei piatti più che ingredienti.

      La storia del garzone della fabbrica del Duomo pare sia vera c'è alla Biblioteca Trivulziana un testo documentato del 1750 anno più anno meno che racconta che per scherzo colorarono il riso con lo zafferano, effettivamente il riso a Milano arriva con Gian Galeazzo Sforza in Lomellina nel 1470 e veniva mangiato lesso con il burro, la prima traccia documentato pero risale all'inizio del 1800 si parla di riso giallo in padella nel libro il cuoco moderno che illustra la tecnica della cottura a risotto, almeno questo secondo le fonti scritte

      Elimina
  6. la coltura dello zafferano mi affascina, l'utilizzo mi entusiasma perchè è una delle spezie più versatili in assoluto !!!! complimenti per il post....un saluto....

    RispondiElimina
  7. Io mi faccio sempre spedire lo zafferano italiano di quelle parti. Fantastico!

    Un abbraccio

    RispondiElimina
  8. Ciaooo, Carmine, ho aperto un nuovo blog e avrei molto piacere averti tra i miei amici! Grazieee
    Ti aspettooo
    http://pentoleevecchimerletti.blogspot.it

    RispondiElimina
  9. Ho visitato spesso questa bellissima cittadina caro Carmine ,quando andavo a Chianciano e la ricordo veramente suggestiva. Non ricordavo questa fiera dello zafferano che deve essere estremamente interessante..
    Grazie per le tue sempre utili notizie amico mio...
    Un bacio mattutino!

    RispondiElimina
  10. Città della Pieve è un borgo incantevole, con viuzze suggestive nelle quali perdersi.Merita sicuramente una visita! Lo zafferano indubbiamente è un prodotto da valorizzare,consiglio sempre di acquistarlo in pistilli perché a volte quello in polvere non è proprio tutto zafferano!
    un saluto
    Giusy

    RispondiElimina
  11. Adoro lo zafferano: bello e buono, lo adoro! Un'ideuzza di metterlo nell'orto mi era venuta ma non credo che al nord del piemonte ci sia la stessa resa e dato il prezzo dei bulbi e la mia inesperienza, non credo valga tentare. Questo umbro è da assaggiare!

    RispondiElimina
  12. Quanto mi piace lo zafferano, che profumino inebriante!!!! Peccato che sono troppo lontana....

    RispondiElimina
  13. Buonissimo lo zafferano, questa iniziativa deve essere molto interessante! Grazie per la condivisione! Ciao

    RispondiElimina
  14. molto interessante, mi piacere esserci!!!

    RispondiElimina
  15. Quando si compera lo zafferano già in polvere non si pensa che dietro ci sia tutta una speciale raccolta. Le tue proposte di turismo sono sempre una più bella dell'altra. Ciao Carmine buon fine settimana.

    RispondiElimina
  16. Qui in Spagna siamo in terra di zafferano e figurati mi hanno regalato anche dei bulbi di croco da piantare.... Che sia arrivato il momento??!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Mercati Locali : Finale Ligure tutti i giovedi sul lungomare Migliorini

Siete già tutti più o meno in vacanza, chi c'è già stato, chi le sta trascorrendo, chi deve ancora partire ma anche chi magari ci andrà un altro anno.  Questo vuole essere un invito a frequentare i mercati locali delle località dove siete in vacanza ma anche di dove abitate, informatevi dei giorni di mercato e fateci un giro, si possono scoprire tante cose interessanti si possono scoprire qualità di frutta e verdure locali e poco note e non meno buone, ma anche formaggi, pesce, dove qualità locali affiancano qualità presenti da altre regioni. Di passaggio a Finale Ligure , la cittadina della riviera delle palme , mi sono fermato al mercato che si svolge direttamente sul mare della cittadina ligure ed esattamente sul Lungomare Migliorini.  Il mercato si tiene a Finale Ligure il giovedì mattina nella prima parte ci sono soprattutto bancarelle d'abbigliamento, biancheria della casa, pentole, bigiotteria, mentre la parte alim...

Sidi Bou Said: il culto del gelsomino

Uno dei luoghi che trovo ideale per chi è alla ricerca di un viaggio e di un turismo lento è Sidi Bou Said in Tunisia. Un piccolo borgo arabo andaluso che sia affaccia sul mare mediterraneo, dove è impossibile circolare in auto tra le vie piccole e strette. Camminando si scopre un contesto unico, ricco di colore, di storia, d'arte ma che nasconde un piccolo segreto botanico: il culto del gelsomino.  In Tunisia all’interno dei giardini delle case, le piante dei gelsomini si spandono in tutta la loro meraviglia dal XIII° secolo quando gli arabi lo portarono dall’Andalusia. È divenuto cosi parte della cultura araba, simbolo di dolcezza e sensualità, non e raro essere avvicinati da venditori ambulanti di fiori di gelsomino, nei bar così come lungo le strade di Sidi Bou Said, in particolare al Caffè des Nattes , uno dei bar più belli della costa mediterranea, punto di ritrovo del villaggio ma soprattutto d’artisti, impegnati a sorseggiare il classico thè alla menta con pinoli...

Inti Raymi la festa del sole a Cusco, Perù live

Ogni anno si tiene a Cusco questa antica celebrazione in onore del Dio Sole che attira visitatori da ogni parte del mondo ma sono soprattutto coloro che discendono dagli inca che vengono per riappropriarsi della propria cultura non è solo una un rituale, ricco di danze, musica.  L'Inti Raymi è una delle feste più importanti della cultura Inca. Secondo alcuni storici, fu istituita dall'Inca Pachacútec (1349-1408 d.C.). “Inti Raymi” è un’espressione in lingua quechua significa “festa del sole”. È una celebrazione in onore di Apu Inti (il dio del sole), la cui rappresentazione si svolge il 24 giugno di ogni anno. Alcuni studiosi degli Inca, indicano che la celebrazione del sole segnava la fine dell'anno agricolo e inaugurava il nuovo ciclo agricolo a luglio, quindi il periodo tra l'ultima settimana di giugno e l'inizio di luglio era considerato un periodo di transizione, adatto quindi a propiziarsi gli dei.  Era forse questa la festa più importante che si teneva nella ...

Da Parigi a Istanbul in treno sulle tracce dell' Orient Express

Il treno dei re o il re dei treni cosi veniva chiamato il servizio  Orient Express, un classico dei viaggi tra '800 e '900, da Parigi a Istanbul,   che   ha fatto viaggiare la classe nobile e ricca europea all'inizio del secolo scorso.  Ancora oggi il suo nome evoca il lusso ma anche il sogno, sono stati scritti tanti racconti e girati molti film per il fascino che quel treno sapeva attrarre. Oggi il servizio Orient Express non esiste più dal 1977 c'è un prodotto turistico che ricalca il percorso, un viaggio di lusso per diverse migliaia di euro, che ripercorre solo la linea Simplon Orient Express da Venezia a Parigi. Con la nuova rete di alta velocità ferroviaria che ha unito più paesi d'Europa, che ha reso i percorsi più brevi, permette d'attraversare i 2,800 km, il territorio di sette paesi, con treni convenzionali notturni, in pochi  3 o 4  giorni.  Anche se il percorso invita a fermarsi in più città, la tratta da Parigi a Istanbul permette ancora...

Il panino con il polpo: Polignano a Mare (Bari)

Il panino con il polpo è presente nei menu di tanti bar e ristoranti dalla Campania alla Sardegna in Italia, ma solo in Puglia si è sviluppata una vera e propria tradizione gastronomica. Ci sono tradizioni e tradizioni, molte antiche altre più recenti, che prendono il sopravvento in alcune località piuttosto che in altre. In primo luogo perché in passato il polpo era molto abbondante lungo le coste pugliesi, in secondo luogo dopo il mercato del pesce, delle grandi quantità di polpo rimanevano invendute per ragioni diverse, diventando così il pasto delle famiglie dei pescatori. Tra le ragioni la poca dimestichezza che avevano le massaie di trattare il polpo, solo le famiglie dei pescatori sapevano come pulirlo, renderlo tenero e cucinarlo.  Nella maggior parte dei ricettari storici pubblicati da Antonio Latini (1690), Vincenzo Corrado (1773) e Ippolito Cavalcanti (1837) il polpo non viene molto considerato, anzi proprio il Latini proponendo una ricetta con il polpo, olio d'oliv...

I santuari di San Michele Arcangelo, i luoghi di fede e spiritualità sulla linea sacra di San Michele

Quando sentiamo parlare di San Michele non ci riferiamo a un santo vissuto sulla terra ma bensì ad un Angelo anzi un' Arcangelo per ebraismo, per i Cristianesimo e perfino per l'Islam, questo rende la sua figura avvolta ancora di più nel mistero della fede, di qualsiasi fede noi vogliamo parlare. Noi siamo stati nei luoghi in cui sarebbe tradizionalmente apparso e che portano il suo nome in segno di devozione in qualche modo ne siamo rimasti non dico affascinati ma molto incuriositi. Solo in un secondo tempo abbiamo letto che i sette si trovano lungo una linea retta conosciuta come la Linea Sacra di San Michele.  Cos'è la linea sacra  di San Michele? È una linea immaginaria che corre per oltre duemila chilometri e collega sette luoghi dedicati all'Arcangelo Michele. Secondo la leggenda più diffusa, la linea sacra non è altro che il colpo di spada che l'Arcangelo inflisse al diavolo per mandarlo negli inferi.  Tra le interpretazioni più interessanti c'è quella di...

I luoghi del Silenzio: Certosa di Val Senales (Bolzano)

Salire fino a Karthaus o meglio Certosa di Val Senales è sempre un emozione fantastica, d'estate il verde sembra che brilla, il fresco delle montagne ti accoglie e c'è un silenzio che invita al raccoglimento. In questo villaggio del comune di Senales c'era una volta un Monastero di Monaci dell’Ordine Certosino, veniva chiamato Monte degli Angeli , fu edificato a partire dal 1325 e chiuso nel 1782 . Nel 1782 la zona di Senales non era particolarmente attraente come nel passato e nessuno si fece avanti per l'acquisto, allora le autorità diedero la possibilità ai contadini poveri della zona di abitarci, cosi il paese è tutt'uno con il convento, tanto che tutti ancora lo chiamano Certosa. Oggi sono circa trecento gli abitanti di Certosa, c'è una scuola materna, tuttavia attraversando il paese c'è un atmosfera ovattata,  si può riconoscere l’antica struttura del monastero immersa in un silenzio assoluto se per caso mi apparisse un monaco non sarei sorpreso. Fu i...

Turismo lento in Abruzzo: il Tratturo Magno, i borghi dello Zafferano e l'Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

Si tratta di una delle regioni turisticamente meno note in Italia ma che conserva un patrimonio culturale in particolare religioso e paesaggistico molto interessante che sembra indicare un invito alla contemplazione, all'osservazione e alla meditazione, forse è la fine dell'estate e l'autunno il periodo più bello per conoscere questa regione. Il nostro tour parte da L'Aquila , una città che ce la mette tutta per rinascere al quale va da atto di forza e coraggio, si parte alla volta del Parco Nazionale del Gran Sasso. Campo Imperatore Campo Imperatore è un immenso altopiano situato nel Parco Nazionale del Gran Sasso i suoi  pascoli hanno nutrito le greggi che stazionavano nel periodo estivo, prima di tornare, attraverso i celebri "tratturi" nel Tavoliere delle Puglie per l'inverno. Il paese di Campo Imperatore è una delle mete turistiche più note in particolare d'inverno, grazie alle sue piste da sci, si può visitare l'' Oss...

Donoussa, ultimo paradiso slow delle Cicladi

Donoussa è un' isola greca che fa parte dell'arcipelago delle Piccole Cicladi che si trovano tra l'isola di  Naxos e l'isola di  Amorgos, più vicine alla Turchia che alla costa greca. Secondo un'antica leggenda prende il nome da Dionisio l'antico dio greco del vino che offrì ad Arianna un nascondiglio sull'isola da Teseo. ©  donoussa.gr In Grecia ci sono circa 6000 tra isole e isolotti ma sono solo 227 quelle abitate o meglio dove è stato possibile abitare. La maggior parte delle isole greche sono nel Mare Egeo, solo poche di queste sono famose in tutto il mondo (Creta, Rodi, Mykonos, Santorini) e possono contare su un flusso turistico per un lungo periodo che copre più di una stagione, per le altre isole la loro vita si apre solo poche settimane all'anno. Questo ha portato nel corso degli anni all'abbandono delle isole minori da parte della popolazione attiva. La prospettiva di vita e di futuro in queste isole non viene ritenuta possibile ed econ...

Porquerolles: Fondazione Carmignac, la bellezza del mare e dell'arte in un unico viaggio

Porquerolles è una delle isole più belle del Mare Mediterraneo, fa parte delle I sole di Hyres con Port- Cros e Levant, di fronte a Le Lavandou poco distante da Saint-Tropez. Rifugio letterario e luogo d’ispirazione dei primi del novecento di scrittori come Eugene-Melchior de Voguè, Jean Paulhan, Paul Velery, Colette, Giraudoux, Andrè Malraux e George Simenon. Porquerolles è l'isola ideale per un turismo lento e una mobilità sostenibile è proibita la circolazione in auto, l'isola è parco nazionale su donazione dei vecchi proprietari Francois-Joseph Fournie r e Marcel Henry , che le hanno preservate dalla speculazione edilizia, meta ideale per chi ama camminare a piedi o fare trekking in alternativa si possono noleggiare delle biciclette direttamente al porto. A Giugno è stato inaugurato dalla Fondazione Carmignac un Centro Culturale, un progetto molto interessante con l'esposizione delle maggiori opere della Fondazione Carmignac di artisti come Andy Warhol,...