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Isole delle lentezza: Princes Islands, Istanbul Turchia



Sono nove piccole isole che formano un arcipelago al largo di Istanbul, un piccolo paradiso sconosciuto e senza automobili, dove si circola con cavalli, biciclette e cart. 
La fama di queste isole è da attribuire al sultano Abdul Aziz. Si narra che un giorno il Sultano e la sua favorita Mihri Hanoum sul caicco imperiale, fanno sosta sulle isole.
La bella Hanoum rimane estasiata dall’isola di Buyukada e il Sultano gliene fece dono d’amore e ordina che l’isola fosse resa elegante e raffinata.
Di quel periodo restano ville bianche bellissime circondate da giardini a gradinata profumati di rose e gelsomini, viali alberati che nascondono fontane, specchi d’acqua circondati da palme, che creano ancora oggi una suggestiva atmosfera.
Dal punto di vista storico-architettonico e naturalistico ci sono dei luoghi di rara bellezza come la costa del mare a Heybeli, il monastero ortodosso di San Giorgio, la  la collina di Birlik e il convento di San Nicola
L’isola è sempre stata meta d’artisti sia pittori che poeti, uno dei più famosi è Leon Trotsky dalla Russia che vi si stabilì per quattro anni. Qui scrisse la "Storia della rivoluzione russa", presso la residenza di Izzir Passa (capo della polizia segreta). 
Oggi le isole sono un luogo di villeggiatura esclusivo tra Oriente e Occidente.
Da Istanbul con 1 euro, escursione in giornata

Commenti

  1. bellissimi luoghi, degni di un sultano!
    ma tu ci vai davvero o acome me giri su Internet?

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  2. ma che bel posto, come lo hai scovato

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  3. non sono mai stata su un'isola così bella .

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  4. Beh ci devo andare allora visto che parliamo anche di poeti che sono stati in quei luoghi.

    Come sempre riesci ad affascinarci con luoghi che non conosciamo o quantomeno non conosciamo così bene come crediamo.

    A presto
    Daniele

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  5. sembrano veramente una meraviglia, non c'è che dire... chissà che un giorno non riesca ad andarci. grazie del vostro blog, così rilassante e confortante!

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  6. Ed eccoci di ritorno.
    Grazie per questa bellissima storia, come forse sai adoro conoscere leggende e storie celate dietro ad una città un castello o un isola come in questo caso.
    Abbiamo adorato Istanbul e la Turchia dove siamo stati due anni fa ma non sapevo di questa isola.
    Noi siamo stati su quella di kekova ben più a Sud e l'abbiamo raggiunta in un modo inconsueto. Naturalmente le leggende si sprecano...
    Un saluto

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  7. Fantastiche.
    Complimenti per il tuo blog, molto originale e sempre interessante nelle mete che ci proponi!

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  8. ciao Carmine! ho proprio deciso: non riuscirai a farmi cambiare idea! :-))))) ma ti leggo sempre con attenzione, ad ogni post è come si mi sentissi tirare da una parte all'altra! comunque mi sto documentando attentamente sul Perigord e dintorni!
    un abbraccio

    Ale :-)

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  9. "Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre." José Saramago

    il tuo blog mi ha fatto venire in mente questo pezzettino di verità :) grazie per essere passato da me...un abbraccio!

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