Passa ai contenuti principali

La ferrovia Isernia Sulmona, lassù sulle montagne dell'Appenino Centrale tra sogni ed emigrazione

Video del canale you tube © Valerio55 
La ferrovia Isernia Sulmona io la conosco bene, una persona della mia famiglia arriva da quella regione, da quella provincia, da quei paesi persi in mezzo alle montagne, dove il rumore del vento che soffiava veniva interrotto solo dal suono del passaggio del treno.

Per tante generazioni questo mezzo di trasporto a basso prezzo ha rappresentato la speranza del futuro ma anche l'inquietudine di lasciare quel mondo conosciuto e quegli affetti cari, alla volta del mondo.

Sono i paesi degli emigranti, di quelle buone mani che hanno raggiunto la Germania, il Belgio, la Francia, il Regno Unito, l'America del Nord e l'America del Sud, mani in cerca di fortuna, qualche volta trovata, qualche volta solo sfiorata, qualche volta è rimasto un sogno nascosto avvolto in un fazzoletto bagnato di lacrime.

In questi anni in giro per il mondo quanti compaesani ho ritrovato, persone che non conoscevo, ma che basta uno sguardo per riconoscere. Sembra che abbiamo tutti lo stesso sguardo, gli stessi occhi, lo stesso modo di muoversi, lo stesso modo di camminare, ci riconosciamo anche al buio senza parlare.

Sei italiano? Ma se anche tu di? Vero? Incontri casuali e fortuiti a Parigi dentro un bistrot, nella stazione ferroviaria di Colonia, a Londra a Portobello Market, nella stazione della metropolitana di Zurigo, sulle spiagge di San Salvador del Brasile, in uno store a Montreal, nel mercato del pesce di Tokyo.

Ogni volta non mi pareva vero, abbracciavo persone di cui non sapevo nulla, sentivo però quel calore che solo la mia casa mi ricordava, ogni volta ero certo dell'animo che incontravo, solo la fortuna mi ha fatto incontrare i miei compaesani, è come se ognuno di noi si riconosceva nell'altro.

Non c'è stato territorio in Italia dove l'emigrazione è stata più dolorosa come quello del Molise e dell'Abruzzo, emigranti silenziosi, perché abituati al silenzio per generazioni, se queste due regioni per tanto tempo sono state poco note agli italiani ancora di più lo sono stati i loro emigranti, come fantasmi persi e ingoiati dalla terra e qualche volta anche dal mare in Argentina tra i desaperecidos .

Essendo il Molise una regione con il numero di abitanti più piccolo si è sottovaluto il fenomeno dell'Emigrazione in questa zona, altre regioni hanno avuto un numero maggiore di emigranti con la percentuale della popolazione più alta.

Il treno che scandiva i ritmi della giornata

Il treno non è stato solo un mezzo di trasporto, il passaggio del tempo insieme alla campana della chiesa segnava il tempo della giornata.

"è successo tra il suono delle campana di mezzogiorno e il treno delle tre""ci vediamo quando passa il treno per Sulmona del tardo pomeriggio" "l'ho visto passare sotto casa appena passato il treno quello che arriva a Isernia alla 16".

Il riferimento temporale al passaggio del treno ma anche al passaggio del cuore, il passaggio del treno ricordava a chi lavorava in campagna l'affetto dei propri cari figli fratelli compagni amici e la speranza di poterli riabbracciare.

Quante storie questo treno potrebbe raccontare, storie di paese, storie di tante estati e di tanti inverni, storie  di uomini e storie di donne, storie di mamme, storie di figli, storie d'amori persi e mai più ritrovati.

La favola della Zio d'America è vera ma solo uno su centomila, degli altri invece non c'è più nessuna traccia, vite perse e dissolute che si sono volute fare dimenticare.



La ferrovia aperta nel 1892 e chiusa nel 2011

Dagli anni '80 non si va più via, anzi qualcuno ritorna e forse per questo che la tratta è stata chiusa ha smesso di essere il sogno di più generazioni.

La ferrovia Isernia Sulmona venne aperta nel 1892 la prima tratta mentre il percorso intero nel 1897, 128 km  un percorso dal dislivello molto alto dai 400 m si Sulmona ai 1268 m slm di Rivisondoli ( la seconda stazione ferroviaria più alta in Italia dopo il Brennero). Anello di congiunzione che avrebbe dovuto collegare Pescara il Mare Adriatico con Napoli il mare Tirreno. Un opera d' ingegneria ferroviaria, 103 tra ponti e viadotti, e 54 gallerie, tempo di percorrenza circa 4 h.

Dagli anni '80 le condizioni economiche sono migliorate nella zona ed è arrivato un certo benessere che ha favorito la costruzione di strade e la circolazione di più automobili rendendo desueto il viaggio in treno, cosi del 2011 le ferrovie decisero di chiudere la tratta per carenza di viaggiatori (secondo alcuni per la carenza di speranze).

Due associazioni d'amatori, se posso usare questo termine hanno deciso di tenere in piedi la tratta a scopo turistico. Si tratta di una delle più belle zone d'Italia (sono di parte in questo post, lo ammetto) forse meno note e conosciute ma non meno belle. Affascinante d'inverno con la neve d'inverno,  colorato di primavera e d'estate.

Il 17 e 18 maggio 2014 il tronco da Sulmona a Castel di Sangro ha visto la riapertura da parte di Fondazione FS Italiane come ferrovia turistica. 

Successivamente la Fondazione FS Italiane ha avviato un progetto di rilancio dei treni sulla linea, impiegando materiale rotabile d'epoca, in collaborazione con l'associazione Le Rotaie ad essa convenzionata a ai tour operator locali che ne curano l'organizzazione, in sinergia con vari operatori turistici locali. È stato quindi attivato un servizio di treni turistici chiamato Ferrovia dei Parchi.

Un possibile progetto turistico affascinante ma ..

Io ho sempre espresso le mie perplessità sulle ferrovie dismesse riciclate in ferrovie turistiche o ferrovie dimenticate, perché secondo me una tratta ferroviaria ha senso se viene percorsa tutti i giorni, altrimenti diventa solo un' occasione per spendere soldi pubblici, ferrovie sempre in attesa di finanziamenti non vanno bene, diventano delle voraci di danaro pubblico, sono ferrovie che devono finanziarsi da sole, tenerle per percorrerle sette o otto volte in un anno non ha senso e non è economicamente corretto nei confronti della società.

Oggi la tratta viene coperta da autobus e dalle automobile che impiegano di più, io voglio fare un invito alle amministrazioni locali a rivalutare il treno nei spostamenti, inquina meno, quella rete ferroviaria è una risorsa non per il turismo ma per l'intera collettività, questo treno non deve essere per i turisti ma per tutti, per primi devono essere i cittadini locali a comprendere l'importanza di quella ferrovia e non i turisti.

Il progetto turistico per quanto bello e romantico, ha bisogno di continuità, il viaggio di una volta al mese non è una garanzia per costruire un futuro. Ci  deve essere un calendario preciso e referibile, gli operatori turistici devono saperlo un anno prima non una settimana prima.

L'iniziativa di una gita di un giorno non fa turismo 

La zona è poco accessibile sia da Roma che da Napoli si impiega molto tempo per arrivare, il viaggio deve dare la possibilità alle persone di arrivare le coincidenze sono importanti, per un viaggio in giornata. 

Ora l'iniziativa sembra solo pensata per un passatempo locale, per una gita, questo non fa turismo, questa fa  festa, va bene ma poi bisogna costruire professionalità intorno ad un progetto.

Se si viene da lontano è logico aspettarsi la possibilità di passare qualche giorno in qualche località, tranne Roccaraso noto per il turismo invernale, delle altre località si conosce poco anche solo delle possibilità offerte, arrivare a Roccaraso in treno sarebbe un ottimo input al turismo. 

Bello andare lenti ma questo deve avere uno scopo, le ferrovie non sopravvivono per il ricordo ma se sono integrate alla vita e alla società odierna.

Il treno Isernia Sulmona merita attenzione a più livelli

Questa del rivivere il viaggio Isernia Sulmona è una bella idea ma manca un progetto turistico per essere promozione del territorio, come manca un progetto di viabilità in cui questo sia inserito. 

Le potenzialità ci sono ma non basta, è vero che la Svizzera ha fatto dei viaggi in treno un grande business ma questi ci sono tutti i giorni e sono facilmente accessibili e integrati con le altre reti di trasporto e con la rete delle offerte turistiche, dove si percepisce un tutt'uno, non mi risulta che lo sia in Molise come in Abruzzo.

Info le due associazioni:
 Le rotaie 
 Transita Onlus
Organizzano viaggi una volta al mese a più temi

Arrivare a Isernia, da Roma in treno 2, 10 h da Napoli  circa 2,10- 2,35h,
Arrivare a Sulmona da Roma Tiburtina in 3h e da Pescara 1 h

Commenti

  1. Caro Carmine, veramente un bel servizio, molto interessante, quanto ci hai spiegato.
    Io non conoscevo quella ferrovia di Isernia tutto molto interessante.
    Ciao e buon fine settimana.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. sono più o meno 4 h per percorrere l'intera tratta

    RispondiElimina
  3. Interessante come sempre i tuoi servizi buona fine settimana.

    RispondiElimina
  4. Quanti Km. di binari bruciati. Poi ce ne pentiremo. Concordo con la tua visione.

    RispondiElimina
  5. Tu hai ragione se non c'è un vero progetto e che ha senso solo se il treno passa tutti i giorni. Ma se le Ferrovie dicono no, come è probabile, qual è l'alternativa? L'abbandono completo? E' un peccato.

    RispondiElimina
  6. @ ambra

    ci vogliono proposte coraggiose come togliere la linea di autobus che attulmente collega i paesi e lasciare il treno

    il sapere di avere più corse al giorno, le persone trovaranno conveniente invece dell'auto
    utilizzare il treno,

    treni diretti per raggiungere Roccaraso in treno da Napoli bisogna fare 4 cambi basterebbe fare dei treni diretto o per lo meno un solo cambio a Isernia

    senza dimenticare che a volte le stazioni sono fuori dal paese quindi prevedere un collegamento con il paese in coincidenza con arrivo degli orari dei treni

    Il turismo può essere utile ma non può risolvere da solo il problema della dismissione della linea e neanche possiamo fare diventare tutte le linee dismesse museo, abbiamo già mille musei vuoti che non riusciamo a mantenere

    la linea può rivivere solo se inserita in un quadro di mobilità regionale o interregionale

    RispondiElimina
  7. i tuoi pst sono tutti da salvare... grazie Carmine!!!!

    RispondiElimina
  8. E' un post molto interessante sotto diversi punti di vista... credo tu abbia ragione, forse c'è davvero bisogno di fare scelte più sensate e sicuramente più coraggiose.

    RispondiElimina
  9. Anche secondo me "una tratta ferroviaria ha senso se viene percorsa tutti i giorni". In ogni caso una linea come quella da te descritta fa pensare a tanta storia, del costume e del lavoro soprattutto. Ma anche a ricordi e particolari come quelli riportati da Paolo Rumiz qualche anno fa', nel suo viaggio alla ricerca di linee secondarie ancora - all'epoca - in funzione in Italia.

    RispondiElimina
  10. bellissimo post, io non conoscevo questa ferrovia!!!

    RispondiElimina
  11. Anche se non lascio commenti seguo tutti i tuoi post a questo non potevo non commentare,sono di castel di sangro e il treno di cui parli passa da qui ci vorrebbe proprio non solo per i turisti una volta ogni tanto ma tutti i giorni e a diversi orari perche' ci sono tanti ragazzi che studiano a sulmona o a isernia e sarebbero molto agevolati con il treno.Grazie per il post ciao a presto.

    RispondiElimina
  12. Oh Carmine.. che fascino i treni.. che storie, che racconti, che tempo portano con se. Affascinante questo post e sicuramente sarebbe bello percorrere tutta la tratta, con un bel taccuino su cui annotare tutto ciò che il viaggio sussurra.. Grazie!

    RispondiElimina
  13. E' un vero peccato! Ma in Italia le cose si fanno senza la testa, spesso.....
    Serena domenica

    RispondiElimina
  14. Ciao Carmine,
    che viaggio pittoresco, e mette tristezza pensare che non sia più possibile.
    Purtroppo pure qui nel nostro Cantone è successo con 2 linee ferroviarie, quella della Valmaggina fece l'ultima corsa nel 1963, e anche quella della Mesolcina fa solo una corsa l'anno. se ti interessa, trovi i video facilmente su youtube ev contattami via mail che te li mando.
    Buona Domenica,
    Dany

    RispondiElimina
  15. Purtroppo le ferrovie pensano solo ai ritorni economici senza considerare nient'altro. Che peccato non poter più avere la possibilità di fare questo viaggio

    RispondiElimina
  16. non ne avevo mai sentito parlare, grazie per le informazioni, buona domenica !

    RispondiElimina
  17. Complimenti, un post davvero interessante, con una critica costruttiva! E' bello poter venire a conoscenza queste situazioni.
    Ciao
    Alice

    RispondiElimina
  18. Ciao Carmine non conoscevo questo tratto di ferrovia ed e peccato che sia messa in disuso permanente, la stessa cosa successe alla ferrovia Calalzo Dobbiaco il progresso non sempre a portato progresso.
    Buona domenica.

    RispondiElimina
  19. Che bello il ricordo legato a questi emigranti... siamo andati in tutte le parti del mondo a portare la nostra storia e i nostri desideri, le nostre speranze e la nostra buona volontà. Dovremmo pensarci più spesso a quello che eravamo, forse saremmo più capaci di ricostruire anche oggi. Un abbraccio

    RispondiElimina
  20. Non conoscevo questa linea, ma speriamo che arrivi un progetto-proposta che cambi le cose e ristabilisca questa tratta. È bello il tuo post ed è proprio come dici quando si va in giro per il mondo ci si riconosce. Sono amante delle belle tradizioni, complimenti come sempre Carmine per il tuo post, un abbraccio

    RispondiElimina
  21. Che peccato abbandonare le linee ferroviarie.

    Buona domenica! Baci

    RispondiElimina
  22. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  23. si conosce sempre poco del Sud Italia, non sapevo dell'esistenza di un treno tra le vette dell'appennino

    RispondiElimina
  24. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  25. Ciao Carmine, un vero peccato abbandonare tratti di ferrovia.
    Sempre interessante leggere i i tuoi post!!
    Un abbraccio e felice settimana!!!

    RispondiElimina
  26. Coi tempi moderni sono cambiate davvero tante cose, purtroppo i ritmi ci hanno imposto certe scelte....speriamo che si riesca a rivalutare il tutto...

    buona settimana!

    RispondiElimina
  27. Interessantissimo e poi... io sono un grande appassionato di ferrovie. Un salutone, Fabio

    RispondiElimina
  28. Ciao Carmine i miei suoceri sono di Agnone Isernia e hai parlato di luoghi con problematiche che conosco bene...grazie ciao!

    RispondiElimina
  29. Rimango in attesa dei tuoi aggiornamenti per capire se questa interessante iniziativa verrà strutturata meglio... Buon fine settimana!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Mercati Locali : Finale Ligure tutti i giovedi sul lungomare Migliorini

Siete già tutti più o meno in vacanza, chi c'è già stato, chi le sta trascorrendo, chi deve ancora partire ma anche chi magari ci andrà un altro anno.  Questo vuole essere un invito a frequentare i mercati locali delle località dove siete in vacanza ma anche di dove abitate, informatevi dei giorni di mercato e fateci un giro, si possono scoprire tante cose interessanti si possono scoprire qualità di frutta e verdure locali e poco note e non meno buone, ma anche formaggi, pesce, dove qualità locali affiancano qualità presenti da altre regioni. Di passaggio a Finale Ligure , la cittadina della riviera delle palme , mi sono fermato al mercato che si svolge direttamente sul mare della cittadina ligure ed esattamente sul Lungomare Migliorini.  Il mercato si tiene a Finale Ligure il giovedì mattina nella prima parte ci sono soprattutto bancarelle d'abbigliamento, biancheria della casa, pentole, bigiotteria, mentre la parte alim...

Le migliori Pasticcerie Storiche di Cremona

Questo fine settimana ci sarà incontro Blogger a Cremona al quale io parteciperò, voglio però dare una piccola anticipazione su Cremona un'aspetto forse meno noto della città. Nonostante Cremona sia una piccola città ha una serie di pasticcerie e laboratori artigianali di grande interesse, che meritano decisamente una visita per la bellezza dell'arredamento, la piacevolezza dell'atmosfera per l'offerta di qualità di un ottima fresca pasticceria. Tutti conoscono Cremona per il torrone ma c'è un maggiore ricchezza gastronomica che si esprime in tutta la cucina ma in particolare nei dolci, i dolci tradizionali della cucina cremonese, sono molto semplici e una volta venivano preparati con ingredienti che si trovavano facilmente in cascina: uova , strutto, farina bianca e gialla e frutta .  I biscotti, come i baci di Cremona (biscotti doppi, con pasta a base di amaretti, separati da un ripieno che può essere di cioccolata, confettura o panna montata) e ...

Beato Angelico a Firenze dal 26 Settembre al 25 Gennaio a Palazzo Strozzi e Museo di San Marco

Dopo il 1955 questa è la prima mostra dedicata al Beato Angelico a Firenze . L'evento dedicato al pittore toscano vuole rendere merito a quest'artista che per diverso tempo è stato poco noto al grande pubblico ma rimane un' artista importante nella storia della pittura italiana. A supportare questa mostra opere provenienti da tutto il mondo, di cui ben 28 opere restaurate recentemente che è possibile ammirare in una nuova luce e in nuovi colori che riescono a renderci una visione più completa e ricca della sua arte. Il pittore è vissuto tra '300 e '400 ed è stato uno degli artisti che ha introdotto nell'arte pittorica i principi artistici del Rinascimento , non sappiamo in realtà se consapevole o meno ma sicuramente ha utilizzato prospettiva, luce e colori per potersi esprimersi al meglio. La singolarità di questo artista inizia dal suo nome anzi sarebbe meglio dire da come veniva chiamato, Beato Angelico è chiaramente una denominazione, un appellativo perc...

Dimenticare Venezia : Isola di Mazzorbo

Non è possibile dimenticare Venezia per la ricchezza d'arte e del patrimonio storico monumentale ma negli ultimi anni, i tornelli per il pagamento d'ingresso, i prezzi da capogiro, i gondolieri che cantano " o sole mio", negozi sempre più asiatici, mi fanno sentire la mancanza di  Venezianità . cortesy by @  Mirko Groove La sorella di mia nonna originaria di Fiume aveva sposato un veneziano del Sestiere San Polo, spesso venivamo a trovarla. Quello che oggi mi manca quando vado a Venezia è la Venezianità, il carattere dei veneziani, quel modo di fare quella simpatia quasi istintiva, che mi hanno aperto porte, persone e cuore. Da giovane accompagnavo spesso gruppi di stranieri in percorsi d'arte, li portavo all'Harry Bar evitavo di mangiare con il gruppo e fare loro pagare non mi sembrava corretto e mi sedevo al bar ad aspettare la fine del pasto.  Quanti bellini mi ha offerto il barista e dalla cucina mi portavano sempre qualcosa da provare, mi rifocillavano e...

Isola di Sark, isola senza automobili

Sark , (Channel Island Regno Unito) è la più piccola delle Isole del Canale, a circa 80 miglia dalle coste inglesi. È lunga appena cinque chilometri e larga tre; un paradiso per solo seicento abitanti , non è parte integrante della Gran Bretagna, né uno Stato sovrano, ma come definito da Elisabetta I quattrocento anni fa ''un nobile feudo''.  Dall’isola sono da sempre bandite le automobili e le corriere, e altro qualsiasi mezzo di locomozione, non c'è illuminazione stradale ed esiste solo qualche trattore per agevolare i lavori nei campi. Per il resto solo cavalli, scarpe e biciclette (820), la grande tempra dei suoi abitanti dal forte carattere e resistenza fisica, mai tentati dai venti di cambiamento. Anche da un punto di vista politico vigeva il sistema feudale fino a qualche mese fa, dove il potere centrale era esercitato dal Signore, Sir Micheal Beaumont , l'erede dei De Carteret ; primo Signore di Sark, tutt'ora vivente, che ora verrà sost...

Rifugio Val di Togno, Sondrio (Lombardia). In montagna con nuove valorizzazioni del territorio

Contro overtourism l'unica arma per difendersi dai luoghi comuni è la conoscenza, Voglio parlavi nei prossimi post d'esperienze positive del turismo. Ci sono tante nuove iniziative che possono offrire un panorama diverso dell'offerta turistica. C'è ancora un mondo tutto da scoprire che non fa rimpiangere per nulla i luoghi più noti. Luoghi che possono darvi quella pausa e quella serenità che si cerca in un periodo di vacanza. Sappiamo dell'abbandono della montagna e dei piccoli paesi e di come sia difficile ribaltare questa tendenza ci sono tuttavia alcuni esempi che vale la pena citare come questa coppia belga che ha rilevato l'antico Rifugio Val di Togno (1317 m slm) , trasformandolo in un luogo raffinato e moderno e nello stesso tempo hanno modificato la loro vita, una scelta non facile ma molto coraggiosa che personalmente trovo molto interessante. La Val di Togno è una piccola valle sconosciuta a molti, si trova tra la Valtellina e la Valmalenco . E’ una ...

222° Fiera dei Santons e le Navettes, Natale a Marsiglia, Francia

La tradizione dei Santons o meglio delle statue del presepe in Provenza, non ha una datazione certa quello che si può dire che iniziano ad apparire nel tardo medioevo, piccole statuette scolpite rappresentavano la natività e furono installate nelle chiese.  Una volta la maggior parte delle persone non sapevano leggere e scrivere per cui si tramettevano le tradizioni religiose tramite immagini, si voleva trasmettere la Natività di Gesù, secondo quanto tramandato dai vangeli di Matteo e Luca . Secondo alcune fonti la tradizione iniziò in Provenza grazie a Madre Pica che già intorno al 1200 costruiva rappresentazioni di scene di vita religiosa secondo altri il primo presepe apparve nel 1223 in Italia. Fu San Francesco d'Assisi a iniziare questa tradizione, che ben presto questa pratica si diffuse in Italia e furono i frati francescani  a introdurre la tradizione del presepe in Provenza. Personalmente ritengo che le due tradizioni si rifanno alla necessità di insegnare i valori...

Hmong tra le montagne del Vietnam, il popolo dei fiori

Dopo i mercati di Natale sento l'esigenza di tornare a dei racconti di più grande respiro, che riportano più all'origine di questo blog e al turismo etnico , perchè l'attività turistica costituisce una risorsa importante per le piccole comunità che rischiano di scomparire nell'era della globalizzazione.  Ci sono diverse etnie che sono prive di uno stato riconosciuto, se in Europa conosciamo i Baschi divisi tra Francia e Spagna, oppure i Curdi tra Turchia, Iran e Iraq, esistono diverse popolazione del mondo, una delle più originali che lotta per la sopravvivenza e il popolo Hmong . Una popolazione che vive sulle montagne tra Cina, Laos, Thailandia, Vietnam . Dai cinesi vengono chiamati con tono dispregiativo "la popolazione Miao" , per indicare "selvaggio", soprattutto perché in passato nonostante i diversi i tentativi di omologarli alla popolazione generale sono riusciti a mantenere la propria identità.   Questo ha causato anche l'...

I luoghi del Silenzio: Certosa di Val Senales (Bolzano)

Salire fino a Karthaus o meglio Certosa di Val Senales è sempre un emozione fantastica, d'estate il verde sembra che brilla, il fresco delle montagne ti accoglie e c'è un silenzio che invita al raccoglimento. In questo villaggio del comune di Senales c'era una volta un Monastero di Monaci dell’Ordine Certosino, veniva chiamato Monte degli Angeli , fu edificato a partire dal 1325 e chiuso nel 1782 . Nel 1782 la zona di Senales non era particolarmente attraente come nel passato e nessuno si fece avanti per l'acquisto, allora le autorità diedero la possibilità ai contadini poveri della zona di abitarci, cosi il paese è tutt'uno con il convento, tanto che tutti ancora lo chiamano Certosa. Oggi sono circa trecento gli abitanti di Certosa, c'è una scuola materna, tuttavia attraversando il paese c'è un atmosfera ovattata,  si può riconoscere l’antica struttura del monastero immersa in un silenzio assoluto se per caso mi apparisse un monaco non sarei sorpreso. Fu i...

Donoussa, ultimo paradiso slow delle Cicladi

Donoussa è un' isola greca che fa parte dell'arcipelago delle Piccole Cicladi che si trovano tra l'isola di  Naxos e l'isola di  Amorgos, più vicine alla Turchia che alla costa greca. Secondo un'antica leggenda prende il nome da Dionisio l'antico dio greco del vino che offrì ad Arianna un nascondiglio sull'isola da Teseo. ©  donoussa.gr In Grecia ci sono circa 6000 tra isole e isolotti ma sono solo 227 quelle abitate o meglio dove è stato possibile abitare. La maggior parte delle isole greche sono nel Mare Egeo, solo poche di queste sono famose in tutto il mondo (Creta, Rodi, Mykonos, Santorini) e possono contare su un flusso turistico per un lungo periodo che copre più di una stagione, per le altre isole la loro vita si apre solo poche settimane all'anno. Questo ha portato nel corso degli anni all'abbandono delle isole minori da parte della popolazione attiva. La prospettiva di vita e di futuro in queste isole non viene ritenuta possibile ed econ...