Passa ai contenuti principali

La fiera di Sant'Orso, Aosta 2016

Un appuntamento classico per questo blog di Turismo Lento, si tratta di uno degli eventi a cui siamo a torto o a ragione più affezionati.
La tradizione vuole che la consuetudine di Sant'Orso di regalare ai contadini abiti e strumenti per lavorare la terra, si sia trasformata nel corso degli anni in una vera e propria fiera, che ha permesso per molti anni ai contadini di avere delle nuove entrate economiche durante l'inverno prima di riprendere il lavoro nei campi a primavera, grazie all'arte di lavorare il legno.
Oggi l'evento raccoglie maestri dell'artigianato e dell'arte di lavorare il legno, di confezionare abiti, stoffe, cuscini ma sopratutto e per i più golosi, specialità gastronomiche della Valle D'Aosta dai formaggi ai salumi, potremo trovare Fontina dop, la toma di Gressoney, Fromadzo, Brossa, salumi come il Lardo d'Arnaud, mocette di camoscio, Jambon de bosses, Bouden, Teteun, ma anche miele, confetture di frutti di bosco, grappa, genepy, pane nero e dolci (fandolein, tegole e torcetti).
Da tenere d'occhio mentre si cammina nel centro della città, i punti rosso neri per la ristorazione tipica dove vengono servite esclusivamente specialità locali come Zuppa d'orzo e castagne, la classica fonduta, souppa de Quart, la fonduta di fontina con patate, il cotechino con patate e fagioli, bollito salato con patate, Messata e salignon, Seuppa de Pors, Polenta Valdostana, Toma valdostana e Crostata con panna montata fresca.
L'aspetto più originale è tipico è però "la veilla", cioè la notte tra il 30 e il 31 Gennaio, dove i cittadini e ospiti d'Aosta rimangono in piedi aspettando l'alba del nuovo giorno, che secondo la tradizione è l'ultimo giorno più freddo dell'anno.
La veilla la si passa tra le strade, ballando e cantando con i gruppi musicali locali, dove viene offerto gratuitamente brodo e vin brulè, mentre nelle cantine si possono degustare i piatti tipici invernali.
Atelier degli artigiani ed il padiglione gastronomico trovano posto in piazza Chanoux, nel cuore del centro storico, e nella vicina piazza Plouves. Sono visitabili il 28 e 29 gennaio 2016 con orario 10-19, il 30 gennaio con orario 8-21 ed il 31 gennaio con orario 8-19; l'Atelier sarà aperto anche il 1° febbraio con orario 10-19.
Appuntamento quindi come al solito il 30 e il 31 Gennaio nella vie del centro di Aosta, purtroppo anche quest'anno mancheranno i treni speciali pare non ci sia stato un accordo tra la Regione e le Ferrovie delle Stato, un handicap che nuoce al turismo in generale, non solo per l'evento, ma per il turismo tutto l'anno che determinerà più traffico stradale e più inquinamento, un problema che la regione Valle d'Aosta deve risolvere, perchè non basta mettere più pullman da Point Saint Martin.
Arrivare ad Aosta alla Fiera di Sant'orso in bus o pullman: dall'Italia:  Aosta è collegata con Torino, Milano, Ivrea, dalla Svizzera Martigny, dalla Francia da Chambery in Alta Savoia, (info: Autostazione tel. 0165 262027), la Savda propone Milano-Aosta si parte la mattina alle 07.15 e si arriva ad Aosta alle 9,45 a 17 euro.
Arrivare ad Aosta per la Fiera di Sant'orso in treno: da Torino treni regionali per Ivrea e poi cambio per Aosta, il percorso dura circa 2h, al costo di 9,45 euro. Da Milano non ci sono collegamenti diretti come da Torino ma due cambi a Chivasso e a Ivrea ci si impiega 3h 18minuti  al costo di 16,05 euro!


Il programma della Fiera di Sant?Orso 2016
28 Gennaio
Apertura dell'Atelier e del Padiglione enogastronomico
29 Gennaio
ore 21: concerto del Coro di Sant'Orso presso la Chiesa di Sant'Orso di Aosta
30 Gennaio
dall'alba alla sera: fiera, esibizioni itineranti di gruppi folkloristici e dimostrazioni dal vivo
ore 16: intrattenimento per bambini nella piazzetta di via Vevey
ore 18: messa dedicata agli artigiani presso la Chiesa di Sant'Orso
ore 19: premiazione ufficiale in piazza Sant'Orso
dalle ore 19 fino a tarda notte: Veillà
31 Gennaio
dall'alba alla sera: fiera, esibizioni itineranti di gruppi folkloristici e dimostrazioni dal vivo

Commenti

  1. Quante cose interessanti si potranno vedere a questa fiera..., ma solo per chi potrà andare, io sembra che non potrò proprio ! Buon proseguimento nel tuo percorso !

    RispondiElimina
  2. Grazie, Carmine di questo splendido post così particolareggiato!!! Conosco bene la fiera di S.Orso e le sue manifestazioni. Tra l'altro la "veillà" di cui parli si svolge anch d'estate: non ad Aosta, ma nelle varie località montane delle diverse vallate. E' una serata di danze, musica, gastronomia ed esposizioni argianali di solito molto frequentata da valligiani e turisti. Dura più o meno fino a mezzanotte - e dipende anche dal tempo atmosferico - ma ci si diverte parecchio!!!

    RispondiElimina
  3. Ogni anno mi riprometto di visitare la Fiera di sant'Orso ma la routine prende il sopravvento e rimando all'anno successivo.

    RispondiElimina
  4. Aosta è un'adorabile luogo, conto sempre di visitarlo ma poi, mi perdo. Peccato, la Valle è davvero una regione che sento vicina allo stile montanaro del mio Trentino. Come sempre sei prezioso. Grazie!!

    RispondiElimina
  5. prima o poi ci andrò, mi attira molto come evento!

    RispondiElimina
  6. Caro Carmine, tu con il tuo girovagare per L'Italia mi porti a vedere molti luoghi che non ho visto.
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

    RispondiElimina
  7. Ma che bello!Vale proprio la pena farci una capatina!!!!!
    Grazie Carmine che ci dai tutte queste dritte per passare dei bei momenti !!!!
    Buona serata

    RispondiElimina
  8. carissimo Carmine, sai che l'avevo dimenticata? c'ero andata tanti ma tantissimi anni fa, ricordo un freddo da farti venire le stalattiti alle chiappe, ma bellissima. Bravo! bel post

    RispondiElimina
  9. Grazie per l'ottima segnalazione.
    Serena giornata.

    RispondiElimina
  10. che meraviglia !!vorrei poter sempre viaggiare...grazie e un saluto...

    RispondiElimina
  11. Che bella questa fiera! Ma che freddo la veilla (che poi immagino significhi la veglia), bisognerà coprirsi bene.

    RispondiElimina
  12. ci sono stata ad Aosta ma non nel periodo della Fiera, peccato !

    RispondiElimina
  13. Questa è una delle sagre che mi sembra mantenga una caratteristica di genuinità, o almeno è quello che spero ! Bella festa !

    RispondiElimina
  14. ci son stata solo una volta da piccola e me lo ricordo come un posto estremamente caotico ed estremamente freddo... prima o poi quando supererò il trauma ci tornerò! :)

    RispondiElimina
  15. Essendo andata solo una volta a questa fiera, quest'anno volevo tornare con un'amica e poi..invece altro rimando. Un peccato interessante e divertente.
    Abbraccione serale amico caro!

    RispondiElimina
  16. Non conoscevo questa tradizione, deve essere proprio un bellissimo appuntamento. Un abbraccio a presto

    RispondiElimina
  17. Interessante questa fiera, non la conoscevo! Grazie per tenerci informati! Buona domenica, ciao!

    RispondiElimina
  18. Ciao
    mi piace sempre leggere di questa fiera.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Skyros (Grecia): c'è chi dice no!

Skyros, dice no a un grande progetto turistico ma non sono soli gli abitanti di Skyros, si fa sempre più spazio da parte delle destinazioni turistiche di una nuova consapevolezza sugli effetti negativi dell'attività turistica. Da qualche anno è maturata l'idea che l'attività turistica non porti solo benefici ma effetti negativi. Ritengo che ogni caso deve essere valutato singolarmente tuttavia oggi l'attività turistica è in discussione. In città come Amsterdam, Barcellona e Lisbona la gente scende in strada a protestare, a Venezia i tornelli con il pagamento di un ticket, in diverse isole si cerca di limitare l'ingresso. Tuttavia ritengo che una buona gestione politica del turismo, che possa generare vantaggi economici  e ridurre gli aspetti negativi sia possibile, nel rispetto delle comunità locali, vanno in questo senso i post esempio sul: Turismo comunitario rurale  in Perù  Le vie storiche del popolo Ait Aitta in Marocco . Hmong, tra le montagne del Vietnam il p

Pizzo (VV) Calabria, la bellezza del Mare Mediterraneo in qualsiasi stagione

Quando si parla di mare fuori stagione a nessuno viene in mente la Calabria eppure ci sono località che ad Ottobre e Novembre possono avere temperature medie più alte rispetto ad altri paesi europei. Stiamo parlando di temperature che oscillano tra i 21° a Ottobre e 18 ° a Novembre, tanto che la Calabria può essere inserita tra le mete di mare europee in qualsiasi stagione, interessanti mete per la primavera e l'autunno come l'isola di   Malta,  la regione dell' Andalusia, isola di Cipro, la regione dell' Algarve . Pizzo Calabro cosa vedere e mangiare  © Top Sud viaggi e ricette La località di Pizzo in Calabria sembra essere passata inosservata ai riflettori dei turisti italiani e stranieri. Eppure siamo su quella parte della Calabria che viene chiamata Costa degli Dei per la rara bellezza. Il paese ha un fascino tutto suo, seppure con muri scrostati dipinti di rosa e giallo, strade acciottolate e una vespa parcheggiata quasi a ogni angolo, il paese offre tutta la tra

I luoghi del Silenzio: Certosa di Val Senales (Bolzano)

Salire fino a Karthaus o meglio Certosa di Val Senales è sempre un emozione fantastica, d'estate il verde sembra che brilla, il fresco delle montagne ti accoglie e c'è un silenzio che invita al raccoglimento. In questo villaggio del comune di Senales c'era una volta un Monastero di Monaci dell’Ordine Certosino, veniva chiamato Monte degli Angeli , fu edificato a partire dal 1325 e chiuso nel 1782 . Nel 1782 la zona di Senales non era particolarmente attraente come nel passato e nessuno si fece avanti per l'acquisto, allora le autorità diedero la possibilità ai contadini poveri della zona di abitarci, cosi il paese è tutt'uno con il convento, tanto che tutti ancora lo chiamano Certosa. Oggi sono circa trecento gli abitanti di Certosa, c'è una scuola materna, tuttavia attraversando il paese c'è un atmosfera ovattata,  si può riconoscere l’antica struttura del monastero immersa in un silenzio assoluto se per caso mi apparisse un monaco non sarei sorpreso. Fu i

Parigi, Hotel budget a meno di 100 euro

La città di Parigi ha la fama d'essere una città cara ed è vero, nel senso che è una città con servizio di un livello alto. Tuttavia possiamo anche trovare delle ottime alternative, dei luoghi d'ospitalità che conservano un atmosfera piccola, cordiale e familiare con un buon rapporto qualità /prezzo. Ho selezionato le mie preferite. Hotel Port Royal 8, boulevard de Port-Royal 75005 Paris (France) Piccolo hotel a gestione familiare da 4 generazioni, sulla rive gauche vicino alla Sorbona, tariffa base di 98 euro , nelle vicinanze il M 7 fermata Les Gobelins Rer B Port Royal Hotel Jeanne D’Arc Marais Parigi 3, rue de Jarente 75004 Parigi - Francia Siamo nella zona  vicino a Plac de Vosges, una delle più caratteristiche di Parigi nel centro della citta, nel quartiere ebraico, piccolo hotel ma molto raffinato. 99 euro a notte. M 1 fermata Saint Paul Citizenm Gare de Lyon 8 Rue van Gogh 75012 Paris Una catena internazionale di alberghi nel centr

Dimenticare l'inverno: Chefchaouen (Marocco), la città blu

Quando si parla di città blu a tutti viene in mente la città di Jodhpur in India nel Rajastan, ma c'è una città dalle vie e dalle case di colore blu anche nel Mare Mediterraneo in Marocco, si chiama Chefchaouen a sole due ore da Tangeri. Incredibile ma da lontano le due città  Jodhpur e Chefchaouen sembrano avere più di un punto in comune, nonostante siano distanti di 7.000 km, sono state fondate entrambe nel XV° secolo . Il colore blu è dato dal solfato di rame che mescolato alla calce diventa blu che secondo le usanze del luogo rende le case fresche e tiene lontane zanzare e termiti. La città di Chefchaouen ricorda molto l'Andalusia perchè è stata fondata da esuli andalusi, arabi, ebrei e dalla comunità berbera dei Ghomara , si possono trovare gli elementi architettonici delle città andaluse come le viuzze ciottolate irregolari, i giardini chiusi, i tetti in tegola, i balconi pensili. La città ha conservato parte del suo aspetto originario della Medina  perchè per

Le vie storiche : la migrazione della tribù Ait Atta sui Monti dell'Alto Altante in Marocco

Turismo lento non è il turismo della propria zona di residenza ma una modalità di viaggio che invita a trascorrere il tempo libero con un senso di maggiore lentezza ma sempre con una certa curiosità, ad utilizzare mezzi di trasporto di mobilità dolce oppure andare a piedi.  Con la primavera in arrivo si possono fare scelte alternative come percorrere le vie storiche, quelle che l'uomo batte per sopravvivere da sempre. Sono le vie storiche che l'uomo ha imparato a percorrere per sostentamento, che non sono i pellegrinaggi, o le via francigene che personalmente non mi emozionano per nulla. Ci sono vie storiche che si percorrono per la ricerca di pascoli, di un erba sempre più fresca e più verde. Questo viaggio ci porta in Nord Africa in un luogo speciale, le montagne dell'Alto Atlante che raggiungono i 4000 metri dove vivono i berberi di fede musulmana. Un percorso al seguito di una famiglia della tribù berbera Ait Atta . Il percorso che la tribù percorre diverse volte

Perù da Arequipa a Cusco con Andean Explorer, il treno oltre i 3.000 metri d'altitudine

Il mese scorso è stato inaugurato un nuovo treno Andean Explorer , sei vetture di comfort che attraversano il leggendario paesaggio andino, nel percorso che da Arequipa porta a Cusco e viceversa. Si tratta di uno dei più bei viaggi da fare in treno  per la bellezza e la varietà del paesaggio, con un ritmo e un movimento lento come piace a noi. Questo percorso in treno è una delle attrattive del Perù, insieme con il Tempio del Sole, Macchu Picchu , le linee di Nazca, Dalla la città coloniale di Arequipa a lla citta la città millenaria di Cusco a 3399 m . passando per il Lago Titicaca. Cusco - Lago Titicaca - Città di Arequipa (2 notti, 3 giorni) Arequipa - Lago Titicaca - Cusco (2 notti, 2 giorni) Da Cusco consiglio oltre la visita di Macchu Picchu e  Valle Sagrado de los Incas (Chinchero, Maras, Moray, Ollantaytambo e Pisac). Un autentica scoperta per molti può essere la cucina peruviana , che ha saputo unire i prodotti del territorio con la cultura culinaria de

Girona e i Xuixo, la destinazione da Intelligenza Alternativa Umana a Barcellona

Oggi giorno non si parla d'altro che di " IA Intelligenza Artificiale" che altro non è che è la capacità (o il tentativo) di un sistema artificiale (un sistema informatico) di simulare l'intelligenza umana attraverso l'ottimizzazione di funzioni matematiche. Un programma informatico che si compra e si vende, permette a persone molto semplici di fare cose più complesse, dal mio punto di vista si basa troppo sulla raccolta dati troppo razionali. Ho abbastanza esperienza della vita per dire che nulla è sempre razionale come nulla è sempre matematico e scontato. Mi hanno fatto notare che l' Intelligenza Artificiale può fare questo blog meglio di me. Sicuramente non ci vuole molto ma di argomenti di quello che già si conosce, ma la creatività, inventare qualcosa di nuovo lo può elaborare solo Intelligenza Umana.   Intelligenza Artificiale riproduce il passato cioè quello già noto, in tempi di mancanza di contenuti nella società e sui media non è una grande cosa s

I luoghi dell'ospitalità: Anticaia, Castelluccio Cosentino (Salerno)

Mi capita spesso nel mio vagabondare sulle Alpi, di conoscere persone che vengono da tutta Italia in particolare dalla Campania , dalla Puglia , dalla Basilicata , gli chiedo come mai arrivano da così lontano, sovente mi rispondono che le montagne nel Sud Italia non ci sono, allora io gli parlo dell'Abruzzo, dell' Aspromonte e del Cilento e mi rendo conto non solo che i turisti provenienti da tutti il mondo che vanno a Napoli, Capri e Amalfi ma gli stessi abitanti non conoscono le montagne del Sud, il proprio territorio, le proprie radici, la proprio cultura. Con molto piacere segnalo una piccola sorpresa: Anticaia , un luogo dell'ospitalità lento a Castelluccio Cosentino in provincia di Salerno , nel Parco Nazionale del Cilento , a breve distanza dalla Costiera Amalfitana, dai templi di Paestum, un piccolo gioiello dell'ospitalità nato e organizzato per viaggiatori molto speciali, che sono alla ricerca della quiete ma anche curiosi di conoscere un territorio

Il panino con il polpo: Polignano a Mare (Bari)

Il panino con il polpo è presente nei menu di tanti bar e ristoranti dalla Campania alla Sardegna in Italia, ma solo in Puglia si è sviluppata una vera e propria tradizione gastronomica. Ci sono tradizioni e tradizioni, molte antiche altre più recenti, che prendono il sopravvento in alcune località piuttosto che in altre. In primo luogo perché in passato il polpo era molto abbondante lungo le coste pugliesi, in secondo luogo dopo il mercato del pesce, delle grandi quantità di polpo rimanevano invendute per ragioni diverse, diventando così il pasto delle famiglie dei pescatori. Tra le ragioni la poca dimestichezza che avevano le massaie di trattare il polpo, solo le famiglie dei pescatori sapevano come pulirlo, renderlo tenero e cucinarlo.  Nella maggior parte dei ricettari storici pubblicati da Antonio Latini (1690), Vincenzo Corrado (1773) e Ippolito Cavalcanti (1837) il polpo non viene molto considerato, anzi proprio il Latini proponendo una ricetta con il polpo, olio d'oliv